F1 Ferrari – Negli ultimi due anni, la Formula 1 ha assistito a un cambio della guardia storico. La McLaren ha costruito il ciclo vincente più solido dell’era moderna recente, strappando lo scettro del dominio tecnico.
Un successo che non è stato assoluto come quello Mercedes del passato, complice la resistenza della Red Bull e di Max Verstappen, ma che si fonda su scelte manageriali precise. Analizzare l’ascesa di Woking è fondamentale per capire le attuali difficoltà della Ferrari F1: cosa ha avuto il team inglese che è mancato alla Scuderia di Maranello?

Dalle retrovie al Titolo Mondiale: la svolta McLaren
Il punto di svolta del “miracolo papaya” risale all’inizio del 2023. La stagione iniziò con una monoposto disastrosa, incapace di entrare in zona punti.
In quel momento, il Team Principal Andrea Stella prese una decisione coraggiosa: congelare lo sviluppo della vettura base e puntare tutto su una versione “B” completamente rivista. Da Las Vegas in poi, la McLaren F1 ha iniziato un’escalation prestazionale strutturale, culminata con i trionfi nel mondiale 2025. Una capacità di reazione rapida che, purtroppo, i tifosi della Ferrari non vedono da tempo sulla loro monoposto.

Non è solo una copia della Red Bull
Molti sostengono che la McLaren abbia vinto semplicemente copiando le pance della Red Bull. È una verità parziale. Sebbene il team abbia adottato concetti aerodinamici simili a quelli di Milton Keynes, il lavoro svolto a Woking sulla gestione gomme e sul telaio è stato originale e superiore.
Ridurre il tutto a una copia è limitante: la McLaren ha saputo evolvere il concetto meglio di chi lo aveva inventato.

Andrea Stella: l’uomo che manca alla Ferrari F1
Il segreto della rinascita ha un nome italiano: Andrea Stella. Cresciuto professionalmente nella Ferrari dell’era Schumacher, Stella ha applicato in McLaren quel modello di leadership forte e tecnica che ricorda Ross Brawn.
È qui che nasce il confronto doloroso con la Ferrari F1 attuale. A Maranello non mancano ingegneri di talento – che non hanno nulla da invidiare ai colleghi britannici – ma manca una figura di raccordo tecnico-politico capace di prendersi responsabilità pesanti. Stella ha dimostrato che per vincere serve un leader che protegga la squadra e indichi la rotta, qualità che la Scuderia Ferrari fatica a trovare stabilmente.
Il falso mito della “sede inglese”
L’analisi del successo McLaren sfata anche un vecchio mito: l’idea che la Ferrari debba trasferirsi in Inghilterra per vincere.
Il problema non è geografico. La McLaren non ha vinto perché ha sede nel Regno Unito, ma perché ha riorganizzato i processi decisionali.
Quando l’ambiente è sano e la catena di comando è chiara, i risultati arrivano. È un paradosso amaro: la McLaren ha vinto applicando, grazie ad Andrea Stella (e indirettamente a figure come Montezemolo che lo hanno formato), quella cultura vincente che un tempo apparteneva proprio alla Ferrari.
Conclusioni
Il ciclo vincente McLaren 2025 non è frutto del caso, ma della capacità di governare la complessità tecnica della moderna F1. Una lezione che la Ferrari deve apprendere in fretta se vuole trasformare il potenziale in vittorie reali, smettendo di cercare scuse nella geografia e iniziando a lavorare sulla leadership.
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