F1 – Dopo il deludente weekend ungherese, sui social e sulle principali testate giornalistiche si è scatenata (per l’ennesima volta) una vera e propria tempesta di critiche contro la Ferrari e l’operato del suo muretto, reo di aver ancora una volta sbagliato la strategia di gara.
Nonostante dei macroscopici errori del team di Maranello si cominci a perdere il conto, in casa Ferrari considerano ancora la situazione totalmente sotto controllo, respingendo al mittente le insorgenti richieste dei tifosi di un ipotetico cambio del personale.

“Non è una questione di sfortuna, non c’è nulla da cambiare”, ha dichiarato Mattia Binotto, team principal della Ferrari, incalzato dalle domande post gara.

“È sempre una questione di continuo apprendimento e costruzione di esperienza e abilità”.
Dichiarazioni che, con tutto il rispetto, iniziano decisamente a stonare e ad apparire più una strenua, ma poco credibile, difesa del proprio operato, piuttosto che una vera e propria motivazione per le decisioni prese. Soprattutto se pensiamo che queste sono le stesse identiche parole che in Ferrari vanno ripetendo in coro da almeno quattro anni.

Ricordiamo come già a partire dal 2019, infatti, con l’avvento di Binotto a capo della scuderia, gli immediati fragorosi fallimenti della Scuderia fossero stati parzialmente giustificati con l’attenuante del “gruppo giovane”, pieno di componenti che avrebbero dovuto farsi le ossa per essere un giorno pronti a competere ad alti livelli.
Quel giorno è arrivato, ed è arrivato da ben sei mesi, quando la vettura 2022 è stata presentata al mondo. Una vettura che avrebbe dovuto segnare il ritorno della Rossa agli alti livelli e che, dal canto suo, ha decisamente mantenuto le attese.
Chi ha invece deluso è stato proprio l’organico del cavallino rampante, quella squadra che avrebbe dovuto guidare Charles Leclerc e la sua F1-75 quanto meno a lottare per il titolo. Una lotta durata sì e no una manciata di gare, a causa pressoché totale delle folli strategie adottate dagli uomini del muretto box, capaci di dilapidare una quantità spropositata di punti durante tutto l’arco della stagione.
Ma tornando alle dichiarazioni di Binotto, possiamo facilmente intuire come la prospettiva della scuderia italiana in merito a quanto avvenuto fino ad oggi sia completamente diversa rispetto a qualsiasi altro essere umano che abbia guardato le gare di Formula 1 quest’anno:
“A Budapest c’è stato sicuramente qualcosa che dobbiamo riguardare e capire. Ma se guardo al bilancio della prima parte di stagione, non c’è motivo per cui dovremmo cambiare”.

Francamente è difficile trovare raziocinio nelle dichiarazioni di Binotto, incomprensibili sotto ogni punto di vista. Leclerc si trova attualmente a 80 punti di distacco dalla vetta della classifica, pur potendo contare sulla vettura migliore della griglia (al pari della Red Bull) e su un talento sconfinato. Appare evidente che il gap con Verstappen sia giustificabile solamente coi problemi di affidabilità e, soprattutto, con le strategie di gara adottate dalla Ferrari.

leclerc Ferrari F1
leclerc Ferrari F1



“Penso che dobbiamo semplicemente affrontare ciò che oggi non va, capire, affrontare il problema e tornare competitivi nelle prossime gare”.
Binotto ha speso poi qualche parola anche per Charles Leclerc, unico a salvarsi in questo 2022 pieno di rimpianti per la Ferrari:

“Come leader qual è, per costruire insieme alla squadra passo dopo passo, deve considerare ogni gara da qui alla fine come un’opportunità per vincere. In Ungheria non è stato un granché la nostra gara, ma penso che ci sia ancora molto potenziale. Dobbiamo concentrarci e tornare ancora più forti.”
Considerati i 30 punti di margine che separano attualmente la Ferrari dalla Mercedes nella classifica costruttori (Mercedes che ha potuto contare per tutto l’anno su una vettura infinitamente men performante della F1-75), appare fin troppo facile accorgersi di come le giustificazioni di Binotto non stiano in piedi.
Per quanto tempo ancora verrà utilizzata la scusa del “gruppo giovane”? Proseguendo di questo passo, entro il 2035 con grande probabilità Ferrari sarà pronta a lottare per il mondiale.

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