F1 DT 39 Ferrari – La Direttiva Tecnica numero 39 è entrata ufficialmente in vigore nel weekend di Spa, il primo Gran Premio dopo la pausa estiva. Di questa direttiva se ne è parlato tanto, forse anche troppo, risultando un facile alibi per le prestazioni in netto calo della Ferrari. Ma è veramente la DT 39 la causa dei mali in Ferrari? Soltanto i tecnici di Maranello possono sapere quanto la direttiva abbia inciso sulle prestazioni della F1-75, sicuramente però non è l’unico fattore, e probabilmente è anche quello meno rilevante.

C’è chi ipotizza che Ferrari ultimamente sia costretta a correre con una mappatura meno aggressiva per scongiurare i problemi di affidabilità di inizio stagione. Utilizzare il motore endotermico al di sotto del suo potenziale comporta un calo di prestazione generale, in quanto obbliga gli ingegneri a creare un set-up con ali più scariche e meno resistenti all’avanzamento per evitare un eccessivo effetto drag. Questo potrebbe spiegare perché la F1-75 non riesca più a fare così tanto la differenza in curva, nonostante disponga di un elevato carico aerodinamico. Ma questo non può essere il motivo principale dell’improvviso calo di prestazione. La mappatura del motore termico non può più essere cambiata tra qualifica e gara e la Ferrari al momento è molto più veloce al sabato rispetto che alla domenica. Certo bisogna considerare l’extra grip garantito dal singolo giro in qualifica, grip che invece manca puntualmente alla domenica da molti weekend.

La chiave è la scarsa comprensione degli aggiornamenti

C’è un altro fattore cruciale: lo sviluppo. Non sarebbe la prima volta che Ferrari non riesca a comprendere a pieno gli aggiornamenti portati nel corso della stagione, sembrerebbe che questa volta il colpevole sia il fondo introdotto in Francia. Studiato per ridurre il drag, è stato portato insieme ad altri aggiornamenti meno visibili. Da quando Ferrari ha introdotto questo pacchetto di sviluppo in pista si sono succeduti alcuni problemi, fra i quali il surriscaldamento delle gomme, ovvero il cosiddetto degrado termico. Quando le gomme Pirelli escono dalla finestra ideale di utilizzo la vettura perde immediatamente grip e i piloti sono costretti a raffreddare le gomme effettuando uno o più giri di cool-down.

Sembrerebbe che ultimamente Ferrari fatichi molto a centrare costantemente la finestra ottimale, come dimostrano le problematiche più evidenti con l’utilizzo di mescole più dure. Binotto ha avvalorato questa ipotesi dichiarando nel post gara di Zandvoort che il problema cruciale è la comprensione degli sviluppi. A Monza verrà fatto un passo indietro, saranno montate ali scariche e il fondo precedente, sarà scelta una mappatura più aggressiva. Questo weekend sarà un grande banco di prova in casa Ferrari, il team è pronto a rischiare inconvenienti di affidabilità puntando a offrire una prestazione di primo livello, come quelle di inizio stagione.

Le parole di Binotto al termine della gara in Olanda: La preoccupazione principale è la prestazione della domenica, che poi volendo sarebbe anche della qualifica, perché quella potrebbe essere addirittura migliore se non avessimo problemi di bilancio. Ora bisogna capire se questi problemi che da qualche gara ci stanno danneggiando siano frutto di assetto, di interpretazione nostra degli ultimi sviluppi, se siano gli sviluppi stessi o la macchina. Credo che siano tutte cose sulle quali dobbiamo approfondire.”

F1 DT 39 Ferrari – Interpellato direttamente sull’influenza della DT39 Binotto ha risposto con decisione: “la risposta è no, non è la direttiva in sé che ci sta mettendo in difficoltà, tanto che se guardiamo all’Ungheria è una situazione molto simile a quella di oggi. Avevamo fatto una buona qualifica e la gara non era all’altezza. Potevamo fermarci, rimanere fuori con le medie o mettere le rosse, ma indipendentemente dalle gomme non eravamo veloci come di solito lo siamo stati in questo inizio di stagione. La direttiva, per quello che noi giudichiamo, è trascurabile, ma il fatto che in Ungheria noi non andavamo è un’ulteriore dimostrazione che si tratti di qualcosa che non ha a che fare con la direttiva tecnica”.

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