È stata una lunga notte in quel di Jeddah. Dopo l’attacco missilistico ad una raffineria Aramco (tra l’altro sponsor della F1) a 20 km dal circuito, si sono susseguite una serie di riunioni tra i vertici della F1, la FIA e i piloti, con quest’ultimi lasciati liberi di decidere qualora non avessero voluto correre.

Si tratta di un attacco missilistico da parte di ribelli sciiti dello Yemen.

L’ultimo di 5 nelle ultime 24ore. Nonostante la tarda notte (le 3 in Arabia, l’una in Italia), è arrivata la conferma del prosieguo dell’evento come da programma.

E così i protagonisti in assoluto sono scesi in pista, con la consapevolezza che tra loro ci fosse qualcuno che avrebbe fatto sicuramente a meno di partecipare.

Charles Leclerc ottiene il miglior tempo in 1:29.735.

Il monegasco non è stanco, e si prende così anche il primato della terza sessione con gomme usate e a 33 millesimi dal suo ormai noto avversario. Non accadeva da Monza 2019 che la Ferrari conquistasse il miglior tempo in tutte e tre le sessioni.

Dopo la monoposto numero 16 le due Red Bull di Verstappen e Perez, quarta l’altra Ferrari di Sainz. Lewis Hamilton addirittura undicesimo con la Mercedes.

Il team 8 volte campione del mondo ha alzato il fondo per limitare il problema del porpoising, ma è chiaro che sia una soluzione pressoché mirata a migliorare solo col tempo.

Alle 18 le qualifiche per la seconda pole della stagione.

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