La debacle di Singapore condanna la Ferrari a sperare in un miracolo per riaprire nel mondiale. E con un Hamilton così…

Doveva essere la domenica di riscatto per la Ferrari. La cocente delusione di Monza poteva diventare un lontano ricordo con una reazione su una pista amica come Singapore, invece il risultato odierno ha messo Lewis Hamilton nelle condizioni di ipotecare il mondiale piloti e la Mercedes ha fatto un grande passo avanti verso quello costruttori.

Escludendo l’errore di Vettel nelle libere 2, alla vigilia della qualifica sembrava tutto perfetto per il Cavallino. Seb aveva dominato l’ultima sessione davanti a Raikkonen, mentre le frecce d’argento apparivano lontane e staccate di mezzo secondo. La doccia fredda è arrivata in Q3, quando il fenomenale alfiere Mercedes ha disintegrato le speranze degli uomini in rosso con un giro da antologia che gli ha permesso di mettere in ghiaccio il successo in gara. Prima del via le speranze c’erano ancora, si credeva che la qualifica fosse andata male per una semplice combinazione di errori e sfortuna sommata ad un Hamilton in formato spaziale. Invece dopo pochi giri è apparso chiaro che contro Lewis si può davvero poco in questa stagione: il britannico è sempre perfetto, quando ha la macchina per vincere diventa imprendibile, mentre quando la W09 non è al livello della Ferrari capitalizza sempre al massimo le occasioni ( si vedano Baku o Hockenheim).

Ma va ora analizzata la disastrosa prova della SF71-H come macchina e della squadra a livello di strategia. Al primo giro Vettel è stato bravissimo nel superare Verstappen alla settima curva, con una staccata che lo ha messo nelle condizioni di inseguire sin da subito il leader. Dopo la ripartenza però, Hamilton ha subito chiarito che oggi nessuno lo avrebbe potuto privare di un successo che sa tanto di mondiale. Il disastro del muretto si è compiuto al momento della sosta, quindo Vettel è stato richiamato per montare le UltraSoft. Il tedesco è stato rimesso in pista alle spalle della Force India di Perez, evento che ha permesso a Max Verstappen di riprendersi la seconda posizione approfittando del traffico in cui la rossa #5 è rimasta imbottigliata.

Successivamente Vettel aveva a disposizione la gomma più adatta in termini di performance ( Max e Lewis avevano optato per la Soft), dunque ci si aspettava un attacco aggressivo da parte del tedesco. Purtroppo per i sogni dei ferraristi il ritmo è sempre stato anonimo e negli ultimi giri Seb perdeva regolarmente un paio di secondi al giro dai primi due. Qualcosa di inspiegabile, dato che nella notte di Marina Bay la Ferrari avrebbe dovuto fare un sol boccone degli avversari, permettendo a Sebastian di riavvicinare Hamilton in testa al mondiale. A tutti ormai è chiaro che il britannico sia indiscutibilmente il miglior pilota, capace di fare la differenza anche con una macchina che a volte si è dimostrata inferiore. Ma vedere una Ferrari così arrendevole e dietro anche alla Red Bull fa riflettere molto. Probabilmente nel box del Cavallino hanno totalmente sbagliato l’assetto delle vetture, dato che anche Raikkonen ha potuto ben poco chiudendo in quinta posizione dietro Bottas.

Ora viene la Russia, dove tra due settimane a Sochi andrà in scena il sedicesimo atto del mondiale. La pista è un feudo Mercedes dato che i tedeschi hanno sempre vinto da quando si corre sul Mar Nero. Il mondiale sembra totalmente nelle mani dei tedeschi, che potrebbero sferrare il colpo del ko sul tracciato russo se Vettel e la Ferrari non troveranno una soluzione ai problemi di Singapore.

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