I confronti in Formula 1 sono all’ordine del giorno. Tuttavia, ci si “ripara” sulla classica risposta che esistono epoche ed ere diverse. Ma sarà davvero così? Tra le cose che però i piloti del passato e del presente possono condividere è forse il carattere, o anche la tenacia. Ecco perché ancora una volta vengono accostati i nomi di Michael Schumacher e Lewis Hamilton, quest’ultimo sulla bocca di tutti dopo la notizia del suo passaggio in Ferrari dal 2025.

Ne ha parlato Aldo Costa, oggi direttore tecnico della Dallara che in passato ha lavorato con Michael Schumacher sia in Ferrari che in Mercedes e con Lewis Hamilton a Brackley, intervistato da Leo Turrini sul Quotidiano Nazionale. Costa ha parlato di come tra i due campioni non ci siano poi così tante differenze. Entrambi avrebbero una cultura di avvicinamento alle corse molto simile.

“Michael e Lewis sono meno lontani di quanto si possa immaginare – ha dichiarato Costa – Entrambi hanno sempre avuto un approccio molto analitico alle cose di pista. Sono meticolosi, molto professionali. Sanno che a certi livelli sono i dettagli a spostare l’equilibrio, a determinare il risultato”.

Il 2024 rappresenterà l’ultimo anno dell’inglese in Mercedes, una lunga storia d’amore che gli ha permesso di coronare il sogno di 6 mondiali. Ma la sfida che lo attende non è per niente facile: riportare alla gloria la rossa. La Ferrari, infatti, aspetta il tolo da ormai 17 anni. E mentre si attende la prima gioia con Charles Leclerc, l’aggiunta di un campionissimo come Hamilton non può che alzare la percentuale.

“Michael era umanissimo nella relazione di lavoro. Si sedeva lì con gli ingegneri e con calma trasmetteva le sue sensazioni sulla macchina che guidava. Non era mai ossessivo, ecco. Lewis l’ho conosciuto meglio, perché in Mercedes avevo un ruolo che mi metteva a più diretto contatto con il pilota. Io e lui eravamo in simbiosi. Hamilton, come Schumi, chiede fiducia e si fida di te” – ha concluso, poi, Costa.

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