Ferrari F1 – Da una parte le parole e l’ottimismo incrollabile del team principal Vasseur, dall’altra l’effettivo tragico epilogo delle due Rosse a Barcellona che nella gara di domenica sono sprofondate negli abissi più profondi, da cui la via di risalita sembra impossibile da trovare.

Nonostante l’iniziale ottimismo generale che divampava grazie agli aggiornamenti introdotti dalla scuderia di Maranello a Montmelò (tra cui delle nuove pance più simili alla filosofia RB19), la Ferrari F1 ha dovuto fare i conti con una realtà differente che la vede nettamente dietro a Red Bull e Mercedes, e con un passo gara tra i peggiori che si siano mai visti a Maranello. Anche dopo la gara Vasseur ha insistito sul fatto che a suo dire gli aggiornamenti avessero funzionato, francamente viene difficile pensare una cosa del genere, forse l’unica spiegazione plausibile è che con la vecchia versione della monoposto l’epilogo sarebbero potuto essere anche più tragico di quello a cui abbiamo assistito la scorsa domenica.

I piloti non sembrano soddisfatti, fatto piuttosto scontato e comprensibile, nonostante tutti puntino sulla lungimiranza e sperino un giorno che le cose possano volgere verso orizzonti migliori. La Ferrari ha anche effettivamente portato degli aggiornamenti dall’inizio della stagione, ma tutti si sono rivelati vani e sembrerebbe che alla scuderia manchi una visione d’insieme capace di aggregare tutto perfettamente per riuscire a produrre una monoposto vincente. Quello insomma di cui sono stati capaci gli altri top team, Red Bull prima fra tutti, ma da segnalare un gran merito anche a Mercedes che nonostante le difficoltà iniziali ora sembra aver ritrovato una scintilla di competitività che a Brackley mancava da tempo.

Al termine del Gran Premio di Spagna, intervistato dai media presenti in loco, Carlos Sainz ha voluto dichiarare:

“Ho appena trascorso l’intera gara a gestire le gomme, perché sappiamo che siamo molto duri [con le gomme ndr], e su un circuito come questo ad alto degrado gomma non potevo proprio spingere. Sappiamo che questa caratteristica è un punto debole della nostra macchina e oggi stavamo solo gestendo l’intera gara. I punti deboli della nostra macchina si sono manifestati su un circuito come questo, con curve ad alta velocità, mostrando a tutti quanto siamo duri con le gomme [il vero punto debole ndr]. Abbiamo però anche dimostrato che in qualifica abbiamo messo insieme un bel giro.”

In merito poi al verdetto sull’efficacia o meno degli aggiornamenti portati in pista Sainz ha precisato:

“So che in fabbrica hanno fatto uno sforzo enorme per portarli, e probabilmente li abbiamo portati sulla pista dell’intera stagione su cui siamo più deboli a causa delle caratteristiche del tracciato, quindi presumibilmente non abbiamo ancora visto il loro massimo potenziale.”

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