Alonso, Buemi e Nakajima agguantano una vittoria inaspettata laureandosi campioni del mondo WEC. Seconda l’altra Toyota, costretta ad arrendersi per un problema tecnico dopo aver dominato tutto il weekend. La Ferrari torna al successo nella categoria GTE-Pro

 

La 87^ edizione della 24 ore di Le Mans sarà ricordata per una particolarità: nessuna delle auto che partiva in pole è riuscita a vincere. Chi per incidenti e chi per guasti, questa 24 ore di Le Mans ha restituito delle gerarchie opposte a quelle delle qualifiche, grazie a una gara caratterizzata dall’alternarsi di momenti molto avvincenti e tesi a grandi colpi di scena e incidenti inaspettati. Nella classe GTE-PRO torna al successo la Ferrari nell’anniversario dei 70 anni dalla prima vittoria a Le Mans. 

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LMP1

L’episodio chiave della 24 ore di Le Mans 2019 è avvenuto a un’ora dalla fine, quando sulla Toyota #7 guidata da Lopez si è accesa una spia che segnalava una foratura. Costretto a rientrare lentamente, il pilota argentino ha perso tutto il vantaggio che aveva sull’altra vettura Toyota, guidata da Nakajima, che l’ha così superato prendendo la testa della gara. Cambiate le gomme, Lopez è tornato in pista nonostante la spia fosse ancora accesa, ma era troppo lontano per poter riprendere il giapponese. Così 23 ore di leadership della gara, quasi mai messa in discussione, sono state vanificate e la delusione e lo sconforto di Lopez, Conwey e Kobayashi sono stati protagonisti sul podio. Podio completato dalla SMP Racing #11 di Vandoorne, Aleshin e Petrov, protagonisti di una grande gara caratterizzata da un’accesa lotta con le Rebellion. L’altra SMP Racing ha invece terminato la gara a muro durante la notte per un errore di Sarrazin; problemi anche per la Rebellion #3 che è stata costretta a molteplici lunghe soste ai box. 

LMP2 

Ricche emozioni e sorprese per la categoria LMP2 già a partire dal pre gara, quando la vettura che aveva fatto la pole, la Oreca #39, è stata penalizzata. Protagonista fin da subito è stata quindi la G-Drive Racing #26 di Vergne, Rusinov e Van Uitert, che ha imposto un passo superiore a tutta la concorrenza fino a quando, a circa 6 ore dal fine gara, ha subito un problema che li ha costretti a una sosta molto lunga che li ha relegati fuori dalla zona podio, consegnando la vittoria nelle mani della Signatech Alpin #36 guidata da Lapierre, Negrao e Thiriet. Brutto incidente in mattinata per il pilota di Formula 2 Nick De Vries che, per via di un problema tecnico, è andato contro le barriere ad alta velocità alla curva Indianapolis. 

GTE Pro/ GTE-Am 

Le due classi Granturismo sono state quelle che hanno dato più spettacolo in assoluto. In GTE Pro a trionfare è stata l’AF Corse, team Ferrari, grazie al pilota italiano Alessandro Pier Guidi e ai compagni Calado e Serra. Scattati addirittura dalla dodicesima posizione sono stati capaci di una grande rimonta agevolata da problemi altrui. Infatti l’Aston Martin #95 che scattava dalla pole ha finito la corsa a muro per un errore del danese Sorensen, mentre Jan Magnussen con la sua Corvette #63 è stato autore di un errore in mattinata. In GTE-Am invece la Porsche #88 del nostro connazionale Cairoli ha terminato anzitempo la gara per diversi errori del compagno giapponese Hoshino, che mentre era doppiato è andato al contatto con la Corvette #64 di Fassler compromettendo irrimediabilmente la gara. La vittoria è andata così alla Ford #85 del team Keating Motorsports.

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La superseason, iniziata nel maggio del 2018, si è così conclusa sotto il dominio assoluto del team Toyota Gazoo Racing. La prossima stagione del WEC ricomincerà a settembre con la 4 ore di Silverstone.

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