Le luci di Marina Bay fanno risplendere ancor di più il rosso delle Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen ed infiammano il podio davanti all’intera squadra in delirio.
Vettel ha condotto una gara di testa dall’inizio fino alla fine con assoluta autorevolezza, mancando soltanto il giro più veloce in gara, appannaggio di un Daniel Ricciardo cui rendere l’onore delle armi per una corsa assolutamente di spessore, che lo ha visto all’arrivo al secondo posto dopo una battaglia sul filo dei millesimi con l’ex compagno di squadra.
La gara, nelle sue diverse fasi, ha visto una prima parte in cui il tedesco della Ferrari accumulava in pochi giri un vantaggio consistente (fino ai 5 secondi), mentre successivamente era Ricciardo, sfruttando il minor degrado gomme della sua Red Bull, a riavvicinarsi ed a riuscire a mettere pressione al pilota di testa.
Gara che ha visto l’entrata in scena di due safety car: la prima, al giro 13, in seguito al contatto, in uscita box, tra l‘incolpevole Massa e Nico Hulkenberg (che subirà una penalità di 3 posizioni in griglia al prossimo Gran Premio), e la seconda al giro 37 per un’assurda invasione di pista da parte di uno spettatore ancora in fase d’identificazione. Safety Car che hanno di fatto obbligato la strategia delle soste, coi primi che si sono di fatto marcati anche nella scelta delle mescole (alle SuperSoft iniziali hanno seguito le Soft: soltanto la Mercedes di Hamilton ha invertito la sequenza).
Alle spalle di Vettel, Ricciardo e Kimi Raikkonen (3° in una gara che lo ha visto sempre abbastanza vicino a Ricciardo ma mai abbastanza per attaccarlo) è giunta l’unica Mercedes superstite, quella di Nico Rosberg, che non è riuscito ad approfittare del ritiro del campione del mondo in carica, al giro 33, a causa di un problema serio alla sua Power Unit PU 106 B “versione Monza”.
Proprio la Mercedes è la grande assente di questo appuntamento: un weekend assolutamente disastroso, culminato col problema subìto da Hamilton ( ed è la seconda unità dell’ultima specifica Mercedes che subisce sri problemi d’affidabilità) e segnato dai problemi alle gomme (probabilmente a causa degli obblighi sulle pressioni degli pneumatici imposti dalla Pirelli per ragioni di sicurezza), potrebbe gettare delle ombre lunghissime sul prosieguo della stagione delle Frecce d’Argento, anche perchè Rosberg già “sente” il fiato sul collo di Vettel per il secondo posto nella classifica Piloti.
Nella “gara degli altri” l’uomo di giornata può essere senza dubbi il giovane (e sempre più promettente) Max Verstappen: partito dai box per un problema allo start, a suon di sorpassi spettacolari (quello al giro 43 su Maldonado, sotto il ponte, è da cineteca) e grazie alle safety car, è riuscito a sdoppiarsi e ad arrivare ad un ottavo posto clamoroso, viste le premesse iniziali, col “pepe” sul finale del rifiuto, a precisa richiesta del team, di lasciar passare avanti il compagno di squadra Sainz Jr.
McLaren Honda, dopo la speranza di entrare in zona punti con almeno una monoposto, ha collezionato l’ennesimo doppio ritiro: non si riesce a capire quando a Woking potranno quantomeno iniziare a scorgere la luce in fondo al tunnel di una crisi tecnica senza precedenti.
Il prossimo appuntamento di Suzuka sarà un assoluto banco di prova per tanti motivi: sia per verificare l’effettiva entità dei progressi Ferrari su un circuito con caratteristiche non particolarmente adatte alla SF 15-T, sia per capire se le Mercedes torneranno a “fare le Mercedes” oppure subiranno ulteriori grattacapi sullo sfruttamento gomme e sull’affidabilità della nuova Power Unit.

di Giuseppe Saba


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