Simulatori di Guida – Assetto Corsa Parla Italiano


Una delle frange storicamente più floride del settore videoludico, è rappresentata senz’ombra di dubbio dai titoli di corse automobilistiche. Chi può realmente asserire di non aver mai subito, almeno una volta nella vita, il fascino della velocità?
Quanti invece hanno realmente avuto l’occasione di scendere in pista alla guida del bolide dei propri sogni?

I possessori di una qualsiasi piattaforma di gioco, dalle console casalinghe a quelle portatili e più recentemente ai dispositivi “mobile”, hanno di certo avuto modo di assaporare quel particolare brivido attraverso la finzione: una finzione spesso così avvolgente e scenograficamente immersiva, da permettere davvero a tutti di calarsi nei panni di un asso del volante e magari di competere ad armi pari, se non di più, con le controparti digitalizzate dei veri Campioni che corrono in Formula Uno o in WRC.

Anche gli utenti PC possono ovviamente accedere a tali contenuti, ma a differenza di coloro che alloggiano abitualmente la propria macchina da gioco in salotto, accanto alla TV, sono stati i primi a poter fruire dei simulatori di guida: una particolare tipologia di produzione che si distacca nettamente da quell’esperienza “easy” (tratto peculiare degli arcade racing) derivata da un modello di guida poco realistico, estremamente permissivo e votato alla spettacolarità.

La diffusione dei primi simulatori ha interessato un bacino di utenza abbastanza modesto, veri e propri appassionati della guida sportiva disposti a passare ore ed ore ad imparare come gestire il proprio mezzo virtuale, portato in pista tramite volante (rigorosamente dotato di force-feedback) e pedaliera: le uniche periferiche davvero in grado di restituire un’esperienza completa ed appagante. Fortunatamente col trascorrere degli anni, complici fattori quali il prezzo sempre più accessibile di tali periferiche ed il progresso tecnologico relativo allo sviluppo di motori grafici e fisici via via più complessi, la diffusione dei simulatori ha subito una repentina impennata, raggiungendo un numero di utenti così amplio da garantire un adeguato ritorno economico alle software-house impegnate nella produzione degli stessi.

Titoli quali rFactor, GT Legends, GTR1 e 2, Race07, Live For Speed, netKarPro, Simraceway, RaceRoom Racing Experience, rFactor2 ed Assetto Corsa, hanno scritto e stanno scrivendo (o come nel caso di pCars promettono di farlo) le pagine più belle della storia della simulazione di guida.

Ma attenzione, il termine “simulazione” è divenuto così inflazionato, che molti prodotti vengono commercializzati come se fossero addirittura gli unici veri esponenti del genere, pur appartenendo in termini assoluti alla categoria “arcade”, o al massimo a  quella categoria intermedia che viene definita “simcade”: una produzione che contempla la possibilità da parte dell’utente di alterare la messa a punto dell’auto  in funzione del tracciato; massa a punto alla quale la vettura si adatta coerentemente pur mantenendo un modello di guida fortemente semplificato ed accessibile.

Tutto questo non ha fatto altro che creare grande confusione a tutti quegli utenti desiderosi di approcciarsi ad un titolo di corse, convinti magari di aver acquistato un simulatore solo per il fatto che lo stesso sia dotato delle licenze ufficiali di un determinato campionato ed eccella nella capacità di coinvolgere il giocatore grazie alla propria grafica fotorealistica.

Ma la realtà delle cose è ben diversa: basterebbe far sedere uno di questi utenti ad una postazione allestita con uno qualsiasi dei titoli menzionati poche righe sopra, per far dissolvere ogni sua convinzione in una bolla di sapone.

Assetto Corsa ad esempio. Il titolo prodotto dai Kunos, una delle più belle realtà italiane in attività nel settore, è il simulatore più adatto ad una dimostrazione di questo tipo. Se un tempo infatti il comparto grafico di una produzione che impegnava le risorse hardware del PC principalmente in complessi calcoli matematici, indispensabili per restituire il comportamento  reale di una vettura soggetta alle sollecitazioni dell’asfalto, rimaneva inevitabilmente sacrificato, oggi i moderni processori multicore, abbinati a GPU sempre più performanti, consentono la realizzazione di  software curatissimi sotto ogni aspetto.

Assetto Corsa, al momento ancora in fase di beta, è l’esponente più sorprendente di questa nuova generazione di simulatori, sviluppato da un team composto da veri appassionati di corse automobilistiche, altamente qualificati e competenti nel settore. Kunos Simulazioni, la cui sede sorge all’interno del tracciato di Vallelunga,

IL TEAM KUNOS SIMULAZIONI

nasce come studio di sviluppo software quasi una decade fa (2005), formato inizialmente dal solo duo Casillo/Massarutto,

Stefano Casillo Marco Massarutto

responsabili di aver dato alla luce uno dei più innovativi e complessi software di simulazione della passata generazione: netKarPro.

La particolarità di quest’ultimo era legata principalmente al rivoluzionario sistema di modellazione avanzata degli pneumatici, che permetteva agli stessi di deformarsi realisticamente in conseguenza del trasferimento dei pesi della vettura in movimento e delle asperità della pista, di sporcarsi e perdere aderenza dopo un’uscita di pista ed addirittura di “spiattellarsi” in caso di bloccaggio a seguito di una frenata troppo aggressiva.

Naturalmente tutte queste features sono state in parte già inserite in AC ed in parte verranno implementate man mano che ci si avvicinerà alla release definitiva.

Ma già adesso, mentre scriviamo, giunto alla versione 0.22.9, questo simulatore ha fatto breccia nel cuore degli appassionati di tutto il mondo, meritandosi a pieno titolo il privilegio di essere incluso nel catalogo Steam: indiscusso colosso della distribuzione digitale.

Forte di licenze del calibro di Ferrari, McLaren, Lotus, Mercedes, P4/5, Pagani, BMW, Abarth, KTM, Tatuus e recentemente anche Alfa Romeo (non è escluso che possano aggiungersene anche altre), AC permette di sedere virtualmente alla guida di una nutrita tipologia di vetture: dalle stradali di serie alle Gran Turismo, dalle Supercar ai Prototipi, alle ambitissime Formula Uno storiche e moderne.


I circuiti al momento presenti, sono gli autodromi di: Imola, Magione, Monza, Mugello, Vallelunga (ovviamente), Nurburgring e Silversone; tutti realizzati con una particolare tecnologia, chiamata LaserScan, che si avvale di sensori che consentono il rilevamento di modelli tridimensionali di oggetti a scale e risoluzioni differenti.

E’ facilmente intuibile quanto risulti determinante, qualitativamente parlando, la fedele ricostruzione 3D della morfologia dei tracciati abbinata alla modellazione avanzata degli pneumatici.

Ma un software così complesso, a chi è realmente rivolto? Al solo zoccolo duro dei simdrivers più intransigenti, avvezzi alle difficoltà tipiche alle quali si va incontro nel tentativo di tenere in pista una vettura iper realistica, o può essere fruito da una porzione ben più amplia di utenti?

Il concetto chiave, attorno al quale i ragazzi Kunos hanno man mano sviluppato AC, è quello che chiunque abbia una patente di guida è certamente capace di fare un giro di pista al volante di una vettura in assetto da gara, senza per forza capottare.  Perchè allora continuare a cadere nell’errore comune, purtroppo diffuso in molti altri titoli validissimi appartenenti al genere, di esasperare l’esperienza fino al punto di trasformare una semplicissima operazione, quale quella di portare l’auto fuori dai box, in una prova di abilità?
Perchè abituare gli utenti ad uno stile di guida che debba adattarsi a vetture esageratamente prive di grip, pronte a girarsi alla velocità di 30Km/h come se poggiassero sul ghiaccio?

Assetto Corsa restituisce una sensazione di guida davvero molto più realistica, sotto questo aspetto, rispetto a quanto offerto da molti titoli concorrenti, facendo della sensazione di naturalezza con la quale l’utente è in grado di approcciarsi al modello di guida proposto, una delle sue peculiarità più rilevanti.

Ovviamente, se è pur vero che chiunque sia in grado di portare e tenere in pista una vettura, ciò non significa che automaticamente sia in grado di spingerla al limite delle prestazioni.

Il proposito di rendere fruibile il prodotto ad un pubblico molto vasto, si è comunque concretizzato  grazie alle varie tipologie di assistenza alla guida che è possibile attivare/disattivare a proprio piacimento: AC è adatto tanto all’amante della guida arcade, quanto all’amante delle simulazioni pure e crude; abbracciando anche, grazie proprio alla versatilità del sistema di aiuti, quella categoria intermedia di utenti (ai quali si accennava prima) che gradiscono la possibilità di alterare gli assetti  delle vetture e di vederle comportarsi in pista in maniera coerente alle regolazioni effettuate, pur non dovendo rinunciare ad un sistema di guida più permissivo.

Non a caso, il termine “simcade” è stato coniato proprio da Stefano Casillo in occasione di una delle Press Conference organizzate per presentare al mondo il suo sorprendente software: un prodotto che ha ambìto fin da subito al risultare fruibile indistintamente da qualsiasi tipo di pilota virtuale.

In quest’ottica è stato dato pieno supporto alle diverse periferiche con le quali è possibile interagire con AC: tastiera, gamepad e naturalmente volante/pedaliera.

Chiarito questo, non resta che concentrarsi sull’aspetto che interessa maggiormente gli appassionati più intransigenti (come noi del resto): quali sensazioni si provano nel portare in pista le monoposto open wheeler di AC? Ebbene, questo è davvero il momento di fare i complimenti ad Aristotelis Vasilakos, responsabile del comparto fisico presso Kunos Simulazioni.

Tutte le monoposto, dalla Formula Abarth ACI/CSAI (la Tatuus) alla Lotus Exos 125, risultano immediate e maneggevoli, rispondono realisticamente a qualsiasi input l’utente possa trasmettere utilizzando il proprio volante e soprattutto restituiscono, in maniera precisa e puntuale, tramite il ritorno di forza dinamico dello stesso, la sensazione di ciò che conseguentemente sta accadendo alla vettura.  L’utente è sempre messo nelle condizioni di avvertire chiaramente le situazioni di perdita di aderenza dell’avantreno o del retrotreno, potendo così apportare, in tempo utile, le necessarie correzioni alla propria guida. Per la prima volta in assoluto poi, è possibile interpretare, con estrema naturalezza, le situazioni in cui è necessario innescare un controsterzo.

Ma per coloro interessati solo ed esclusivamente a calcare i palcoscenici di tutto il mondo, calandosi virtualmente in quei tanto ambiti panni di un pilota di Formula Uno? In che termini si pone Assetto Corsa?

Il simulatore Kunos difficilmente sarà mai in grado di accaparrarsi le costosissime licenze ufficili di un’intera stagione della massima serie, anche perchè le stesse sono già state acquistate  da un’altra software house molto più facoltosa in termini di risorse economiche.

Fra gli innumerevoli pregi però, annovera anche quello di essere aperto al modding, e ciò significa che molti contenuti verranno sviluppati dalla comunità stessa, perfettamente in grado, grazie ai suoi team più talentuosi, di sopperire ad eventuali mancanze legate proprio a questioni simili.

In questo momento, come accaduto in occasione delle release precedenti, i media stanno idolatrando l’ultima edizione della produzione, ufficialmente licenziata, dedicata alla massima serie. Vengono sbandierati ai quattro venti proclami secondo i quali quest’ultima rappresenti l’incarnazione del simulatore definitivo: l’unico in grado di fornire un’esperienza realistica ai propri utenti.

E’ semplice intuire, alla luce di quanto descritto sin qui, quanto un’affermazione di tale portata risulti equivalente ad un insulto gravissimo nei confronti della simulazione stessa in primis, di coloro che operano all’interno del settore (sviluppando software di ben altra caratura) ed ovviamente nei confronti dell’utenza finale, letteralmente spiazzata da una propaganda ingannevole.

Ognuno dovrebbe aver il diritto di poter scegliere a quale tipo di esperienza accedere, com’è giusto che sia, a seconda delle proprie esigenze ed abilità, magari a seguito di una informazione corretta e tutt’altro che fuorviante, che lo indirizzi verso il prodotto più indicato. E’ inammissibile che un utente sia convinto di star “simulando” solo perchè viene messo alla guida, ad esempio, dell’attuale Mercedes F1 W05, ed ammaliato dalla sensazione di totale immersione derivata dalla ricostruzione minuziosa di un campionato reale, comprensivo di loghi e brands ufficiali. Un tipo di produzione che sacrifica sull’altare del fotorealismo proprio un modello di guida plausibile, mantenendo invariato, edizione dopo edizione, un motore fisico approssimato e pesantemente scriptato, votato definitivamente alla spettacolarità di un’azione di guida accessibile e fortemente semplificata.

Attenzione quindi: non basta fare una doccia per definirsi automaticamente dei provetti subacquei!

Portare in pista le vetture di un software come Assetto Corsa, significa dedicarsi a quella pratica che risponde al nome di “guida simulata”; portare in pista le vetture dell’ultima trasposizione digitale del campionato ufficiale della massima serie invece, anche per quest’anno, significa semplicemente “giocare“.

Articolo di :Vincenzo Cutroneo

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