Lewis comanda entrambe le sessioni del venerdì, ma con la Ferrari è già lotta sul filo dei millesimi

Sul tracciato di Shanghai sono andate in scena le prime due sessioni di prove libere del Gran Premio della Cina, terzo appuntamento del mondiale 2018. Alla vigilia si preannunciava un week-end difficile per la Ferrari, sensazione confermata nelle prove mattutine ma totalmente smentita in quelle pomeridiane.

Lewis Hamilton ha comunque comandato in entrambi i casi, ma al pomeriggio le rosse hanno messo il fiato sul collo all’inglese: la Mercedes W09 #44 è prima con il crono di 1’33”482, ma Raikkonen si conferma in gran forma ed è staccato di appena 7 millesimi in 1’33”489. La sfida Ferrari-Mercedes è stata entusiasmante sin da oggi, considerando che Bottas e Vettel sono staccati di pochissimo dal tandem di testa e tra il battistrada e Seb c’è poco più di 1 decimo di secondo, dunque l’equilibrio regna sovrano.

All’inseguimento dei primi si è posizionata la Red Bull di Max Verstappen, ma con un distacco più marcato nell’ordine dei 3 decimi abbondanti. L’altra RB14 è soltanto nona con Ricciardo e con un gap di 1” netto nei confronti di Hamilton. L’australiano ha lottato per tutta la giornata con un bilanciamento precario della sua monoposto, accodandosi anche alle Renault di Hulkenberg e Sainz    (rispettivamente settimo e nono) e alla Haas del sempre velocissimo Magnussen.

Come da copione, dopo la simulazione di qualifica è stato imbarcata una notevole quantità di carburante a bordo delle vetture per simulare il passo gara. In questa condizione la Red Bull si è avvicinata notevolmente ai tempi di Ferrari e Mercedes, dimostrandosi la macchina più equilibrata con la mescola UltraSoft. In seguito i top team hanno differenziato il lavoro tra i loro piloti: in Ferrari Raikkonen ha girato con le Soft e Vettel con le Medium, così come in Mercedes dove Hamilton ha testato la ”gialla” e Bottas la ”bianca”. I tempi sono stati tutto sommato simili, anche se prima dell’arrivo della pioggia l’inglese ha stampato un 1’37”8 che rappresenta il giro veloce in configurazione gara, segno che le frecce d’argento qui hanno forse qualcosa in più rispetto alla SF71-H.

Tornando alla classifica assoluta, alle spalle di Ricciardo si è piazzato Alonso con la Mclaren che ha così chiuso la top ten. Dietro allo spagnolo ci sono le Force India di Perez e Ocon inframezzate dalla Toro Rosso di Gasly. Proprio dal team faentino arriva il dato più clamoroso: Brendon Hartley ha ottenuto la velocità di punta più elevata con 317 km/h, un dato impensabile sino a pochi giorni fa. Quattordicesimo è Vandoorne, costretto a parcheggiare la sua vettura per una ruota mal fissata dopo un cambio gomme. Dietro al belga proprio Hartley, sempre ben distante dal compagno di squadra.

Nelle ultime posizioni si alternano come sempre Williams ed Alfa Romeo. Sirotkin ha preceduto Ericsson e Leclerc, mentre in diciannovesima posizione si è issato un deludente Grosjean davanti a Stroll, protagonista di un testacoda nella sua simulazione di qualifica e per questo nettamente ultimo nella lista dei tempi.

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