Lasciata la calda e sabbiosa terra degli  Emirati è già tempo di trasferirsi nella metropoli cinese di Shanghai, dove avrà luogo il terzo gp della stagione.

Nemmeno il tempo di finire l’ultimo sorso di champagne sul podio di Sakhir che è già tempo di pensare alla prossima tappa in calendario, e cioè Shanghai, sede del Gran Premio di Cina, terza prova del mondiale 2018 di F1. In meno di una settimana si cambia completamente scenario: dal deserto roccioso del Bahrain alla metropoli di Shanghai. Dopo la vittoria di Sakhir, la Scuderia Ferrari raggiunge la Cina. La maggior parte della squadra è partita a inizio settimana, alcuni raggiungeranno Shanghai passando prima da Maranello. E a casa torna anche Francesco Cigarini, dopo l’infortunio capitatogli nel pit-stop di domenica scorsa. L’operazione alla gamba sinistra è andata bene, adesso per lui inizia la convalescenza.

Cosa è importante ricordare del Gp del Bahrain

La Scuderia Ferrari lascia Sakhir con all’attivo già 2 vittorie, la consapevolezza di avere a disposizione una vettura, la Sf71H, competitiva e affidabile che nonostante necessiti ancora di modifiche, sta mostrando grandi potenzialità. Potenzialità che con uno sviluppo costante potranno essere messe ancora più in evidenza, minacciando lo strapotere della Mercedes, la quale da 4 anni a questa parte, domina le classifiche.

La gara disputatasi due giorni fa ha messo in luce 3 aspetti: la Ferrari,nonostante le gomme praticamente alla frutta, riusciva ad avere comunque una buona trazione in uscita di curva, fondamentale in un tracciato stop&go come quello di Sakhir, il quale è molto aggressivo sugli pneumatici causa le violente accelerazioni/decelerazioni durante il giro. Altro aspetto di particolare rilievo è la velocità mostrata dalla PU Ferrari, che non ha permesso a Bottas di sopravanzare Vettel nel finale, ma ha permesso allo stesso pilota tedesco di superare la Mercedes di Lewis Hamilton con relativa facilità. Il terzo aspetto riguarda invece la Mercedes, la quale sembra soffrire molto di più, rispetto a Ferrari, lo stare in scia ad un altra vettura. Lo si è visto sopratutto in Australia, ma anche in Bahrein.

Per quanto riguarda gli upgrade, la Ferrari aveva anticipato  i tempi portando,già nelle prove libere dello scorso venerdì a Sakhir, un nuovo fondo modificato (non utilizzato in gara) e che con tutta probabilità rivedremo in questo weekend, tempo permettendo visto che il meteo a Shanghai è fra i più variabili del mondiale. Vedremo poi se la scuderia italiana avrà portato, direttamente da Maranello, altre novità aerodinamiche.

 

Le gomme scelte per il Gp cinese

Infine uno sguardo alla scelta degli pneumatici che la Scuderia Ferrari ha optato per questo weekend cinese. La Pirelli, per questo weekend, ha optato per le mescole Medium, Soft e, per la prima volta ci sarà un “salto” di mescola con l’inserimento della mescola viola Ultrasoft (non verrà portata quindi la mescola Supersoft a banda rossa). Nello specifico per la Scuderia Ferrari, scelte identiche per Vettel e Raikkonen con 2 treni di gomme Medium , 3 di gomme Soft e ben 8 treni di gomme Ultrasoft. Più conservativa Mercedes con “soli” 6 treni di Ultrasoft, ma con 6 (Hamilton) e 5 (Bottas) treni di Soft, con l’inglese che avrà a disposizione solo un treno di gomme Medium, rispetto al compagno di squadra che ne avrà 2. Scelta più equilibrata invece per Red Bull con 7 treni di gomme UltraSoft, 4 di Soft e 2 di Medium.

Shanghai e Sakhir: diverse tipologie di tracciato con un aspetto in comune

Shanghai e Sakhir hanno una cosa in comune, probabilmente l’unica: sono entrate entrambe in calendario nello stesso anno, il 2004 (e tutte e due con un successo della Scuderia, rispettivamente per Rubens Barrichello e Michael Schumacher). Per il resto sono diverse non solo nella posizione ma anche nel tracciato. Quello cinese tende a sollecitare molto di più le gomme anteriori, inducendo al sottosterzo. Ma lo Shanghai International Circuit (modellato sull’ideogramma cinese Shang, che significa “puntare verso l’alto”) ha anche uno dei rettilinei più lunghi di questo mondiale, con i suoi 1200 metri, per cui saranno parametri importanti anche la velocità massima e l’utilizzo del DRS.

 

La città

Logisticamente parlando, è una gara abbastanza complicata, e non solo per essere la seconda in altrettante domeniche. Il circuito è piuttosto lontano dal cuore della città, dove si trovano quasi tutti gli alberghi, e spesso bisogna calcolare un’ora di traffico prima di vedere in lontananza le grandi tettoie a foglia di loto che caratterizzano l’impianto disegnato da Hermann Tilke.

Il tempo non è mai molto, ma la città meriterebbe una visita, con la sua impronta curiosamente occidentale, derivante dal fatto di avere ospitato da sempre concessioni straniere, calata nel contesto di una megalopoli cinese. E a proposito di tempo: il cielo da queste parti è sempre grigio, causa smog, ma potrebbe esserlo ancora di più per qualche pioggia nel fine settimana, in particolare venerdì e sabato.

Di seguito Kimi Raikkonen ci illustra alcuni particolari importanti dello Shanghai International Circuit.


Di Giuly Bellani

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