Un Sergio Marchionne assoluto mattatore nel pranzo di fine anno (aperto ai giornalisti) della Gestione Sportiva Ferrari.

Fra i vari temi trattati (tra cui la data di presentazione della nuova monoposto 2017, fissata per il 24 Febbraio a Fiorano, e la conferma della nomina a terzo pilota di Antonio Giovinazzi), ci focalizzeremo su due in particolare.
Il primo riguarda l’ex-dt James Allison e le aspettative prospettate dal presidente Ferrari sulla stagione appena conclusa, rivelatesi troppo elevate rispetto al reale potenziale della
  SF16-H.
Aspettative, a quanto dichiarato, alimentate direttamente dallo staff del tecnico inglese, prese assolutamente “per buone” da Marchionne.
Partendo dal presupposto che occorra fidarsi ciecamente dei propri “uomini”, fa specie che un manager così “scafato” come l’italo-canadese si sia potuto permettere di considerare in termini “assoluti” i dati di progettazione CFD e galleria del vento senza il “beneficio del dubbio” di un loro pieno riscontro in pista.
Proprio per questo, dopo l’allontanamento (più o meno “volontario”) dell’ex Lotus, il Presidente ha voluto rivoluzionare il sistema di lavoro a Maranello, cercando metodologie più affidabili ed “efficienti” (soprattutto dal punto di vista del rapporto investimenti-risultati), promuovendo il DT dell’Area Power Unit, Mattia Binotto, a “supervisore tecnico” di tutta la catena progettativa della GeS.
E qui si inserisce la seconda considerazione: a esplicita richiesta, Marchionne ha dichiarato che loro (pur sotto proposta da parte di terzi) non hanno mai trattato l’approdo a Maranello del dt Mercedes ”in uscita” Paddy Lowe, ritenendosi già “coperti” dall’attuale organigramma.
Ora, partendo dal presupposto, pacifico, che Lowe (ingegnere elettronico da anni deputato più all’organizzazione del lavoro tecnico che alla progettazione “pura”) avrebbe comunque portato con sé alcuni “segreti” (se non direttamente tecnici, in quanto le vere e proprie “unità progettative” in Mercedes sono gestite da Aldo Costa, Geoff Willis e Andy Cowell, quantomeno organizzativi), è probabile che il suo arrivo sarebbe andato a “cozzare” con la permanenza stessa di Binotto.
E una prerogativa di questo “New Deal marchionniano” è l’ “autarchia tecnica”, ovvero la valorizzazione delle risorse già presenti in Ferrari.
Aspetto che potrà avere dei pro e dei contro (e che, storicamente, può ricordare il periodo Ferrari della “diaspora” del team d’ingegneri capitanato da Carlo Chiti alla volta della neo costituita ATS, con la “promozione” di giovani del calibro di Mauro Forghieri alla direzione tecnica), e che di sicuro si presta a varie interpretazioni (“risparmio” sui costi d’ingaggio di tecnici stranieri, “rifiuto” di questi ad approdare in un ambiente Ferrari ritenuto “difficile”, o piuttosto “coraggio”, condivisibile, nell’investire sulle idee di tecnici giovani, preparati ma “da formare sul campo”?).
Di sicuro un aspetto deficitario di questa stagione 2016, pienamente riconosciuto dalla Scuderia, ovvero la lentezza (e talvolta scarsa efficacia) nel portare in pista gli aggiornamenti aerodinamici (fatto questo che sicuramente ha fatto perdere terreno alle Rosse rispetto alla concorrenza e alle sue buone prestazioni di inizio stagione) potrebbe, magari, necessitare dell’inserimento di know-how proveniente da realtà tecniche/universitarie/di ricerca straniere; ma proprio su questo punto Marchionne si è espresso con determinazione, ribadendo che queste capacità sono ben presenti anche in realtà italiane (ricordiamo i rapporti strettissimi con prestigiosi atenei italiani come quello di Modena), se non già direttamente in Ferrari.
Di sicuro sul miglioramento di quest’aspetto (così come su quello del miglioramento generale del “grip meccanico” e, principalmente, del corretto sfruttamento, nella finestra termica d’utilizzo più ampia possibile, degli pneumatici Pirelli, “rivoluzionati” per la prossima stagione) si giocheranno gran parte delle ambizioni e dello “spirito di rivalsa” degli uomini in Rosso.
E tra qualche mese avremo già il “polso” della situazione.
Per ora, auguri di Buone Feste a tutti.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

 

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