La Briggs Automotive Company dal 2011 ha rivoluzionato il settore delle vetture da track day presentando la BAC Mono, una vettura monoposto omologata per la strada con prestazioni da formula 3.

Poche settimane fa, dopo nove anni hanno presentato la nuova versione della BAC Mono, ancora migliorata in prestazioni grazie ad un evoluzione e una rivoluzione.

La Rivoluzione

La rivoluzione avviene sotto il cofano, infatti per la nuova Mono la BAC ha deciso di cambiare il 4 cilindri aspirato di origine Ford per montare il nuovo 2,3L ecoboost prodotto sempre da Ford ma elaborato insieme Mountune, famoso Tuner delle vetture della casa dell’ovale blu.

Il cambio di motore ha portato ad un aumento di potenza di 27cv per un totale di 332cv, ma forse più importante è l’aumento di coppia che arriva a 400nm.

I puristi dell’aspirazione atmosferica non hanno però da preoccuparsi, l’erogazione del motore rimane infatti lineare come quella di un aspirato, ma con più coppia su tutto il range di rpm.

La linearità dell’erogazione è difatti fondamentale su vetture dal peso così contenuto per rendere la guida più fluida specialmente in uscita di curva e per le accelerazioni da basse velocità.

La scelta di passare alla nuova unità propulsiva deriva però dalla necessità di aderire alle nuove normative euro 6D per poter esportare la vettura in tutto il mondo.

L’Evoluzione

Se il cambio di motore è stata una scelta obbligata, le innovazioni portate nel resto della vettura sono invece un atto di amore dei fratelli Briggs nei confronti della loro creazione.

Infatti la BAC è da anni impegnata nello sviluppo del grafene per l’automotive, infatti l’utilizzo dello stesso combinato alla fibra di carbonio ha portato un aumento di rigidità delle componenti in compositi, pertanto permettendo di snellirle ed alleggerirle.

Tra i componenti sottoposti a tale cura dimagrante ci sono il nuovo fondo ed i pannelli carrozzeria.

Non è stata trascurata neanche l’aerodinamica, che grazie ad una revisione di tutta l’area frontale tra cui fari e lo splitter anteriore, ma anche dei fianchi con prese d’aria riviste e di un posteriore ancora snellito grazie a fanali led rimpiccioliti ed un crash box posteriore rivisto, ha permesso non solo un risparmio di peso ma anche una riduzione della superficie frontale ed un ottimizzazione dei flussi aerodinamici, riducendo drag e coefficiente cx.

Tutto ciò unito ad un abbassamento del corpo vettura di 20mm ed un allungamento di 25mm ha portato la velocità massima ad oltre 270kmh senza perdita di downforce o stabilità.

L’evoluzione più importante è però l’adozione di nuovi sistemi di produzione tra cui la stampa 3D e i nuovi macchinari cnc a 5 assi, ma soprattutto lo sviluppo di un nuovo software con Autodesk che permette di utilizzare l’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione della forma di componenti tramite un analisi per punti con aggiustamenti di spessori e forme dettati da migliaia di simulazioni di carico eseguite automaticamente dall’AI.

Questa nuova tecnologia software ha portato ad un alleggerimento dei cerchi del 35% o 1,22kg per cerchio portandone il peso complessivo a solo 4,7kg.

Tale processo è stato utilizzato anche per il nuovo impianto frenante carboceramico sviluppato con AP Racing che ha portato ad un risparmio di 2,55kg per angolo, di masse non sospese.

Grazie a tali evoluzioni l’auto, seppur con un propulsore più pesante, è calata di peso di ben 10kg portando il totale a soli 570kg. Tutte queste rivoluzioni ed evoluzioni hanno permesso alla BAC di migliorare ancor più le prestazioni della Mono, con uno 0-100kmh in soli 2,7 secondi ed una velocità massima oltre i 270kmh.

Ancora una volta i fratelli Briggs ricordano al mondo automobilistico che per andare forte in pista basta aggiungere leggerezza, grazie a rivoluzioni ed evoluzioni della tecnica.

A proposito dell'autore

Se ha un motore mi piace, e adesso ne scrivo anche un articolo. Che siano auto, moto, aerei o barche mi appassiona. Fotografo e giornalista.

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