In Formula 1 il mercato non riguarda solo i piloti. Dietro le quinte si muovono ingranaggi ben più silenziosi ma altrettanto strategici: i team principal. Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Bild, Ferrari avrebbe sondato la disponibilità di Christian Horner, attuale boss della Red Bull, per un eventuale futuro in rosso.
Una mossa che, se confermata, avrebbe del clamoroso. Perché se è vero che Fred Vasseur non ha (ancora) deluso le aspettative, è altrettanto evidente che la Ferrari non ha fatto il salto di qualità sperato, né sul piano delle prestazioni, né su quello dell’organizzazione interna. E la dirigenza di Maranello potrebbe già star valutando scenari alternativi per il medio termine.
Christian Horner: il simbolo di Red Bull
Il nome di Horner non è solo sinonimo di successo, ma è indissolubilmente legato alla Red Bull. Dal 2005 è l’unico team principal che il team austriaco abbia mai avuto. Sotto la sua guida, Red Bull ha conquistato sei titoli costruttori e sette titoli piloti, trasformandosi da outsider a dinastia dominante della F1 moderna.
Horner non è un semplice manager, è un uomo-azienda, profondamente radicato nella cultura Red Bull, sia tecnica che politica. Il suo rapporto con Helmut Marko, Adrian Newey (nonostante quest’ultimo stia per uscire), e soprattutto con la famiglia Verstappen, lo rende un pilastro irrinunciabile della struttura.
Ferrari, strategia o suggestione? in Formula 1
Che Ferrari possa aver tentato un sondaggio è verosimile: chi non vorrebbe Horner al timone del proprio team? Ma da qui a ipotizzare un effettivo passaggio a Maranello, il passo è lungo.
Oltre alla fedeltà personale e professionale di Horner a Red Bull, va considerato anche il contesto attuale: nonostante le recenti turbolenze interne a Milton Keynes (legate alla gestione interna e all’uscita imminente di Newey), Horner ha consolidato la sua posizione con un controllo ancora più forte sul team.
E poi c’è il tema del “fattore Ferrari”: a Maranello, la pressione mediatica e politica è altissima. Non è scontato che Horner, abituato a operare con autonomia quasi totale, voglia inserirsi in un ambiente così complesso.
Il futuro di Vasseur resta aperto
Nonostante qualche critica, Fred Vasseur ha portato stabilità alla gestione Ferrari. È apprezzato dai piloti e ha migliorato la coesione del team. Ma i risultati sportivi, ancora una volta, altalenanti, potrebbero non bastare nel lungo periodo, specie se Ferrari non riuscirà a capitalizzare lo sviluppo in vista del 2026.
Il “sondaggio Horner” potrebbe quindi essere una mossa preventiva, un segnale alla concorrenza e, forse, anche una pressione interna per alzare l’asticella.
Conclusione: suggestione (per ora)
Il contatto tra Ferrari e Horner, se reale, rappresenta più una suggestione di mercato che una trattativa in corso. Ma il solo fatto che si parli di una possibile apertura è indicativo di un clima in movimento. La Ferrari non si accontenta più di gestire, vuole finalmente tornare a vincere. E per farlo, sta iniziando a guardare ai migliori. Anche se, per ora, restano fuori portata.
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