Nella Formula Uno come nella vita ci sono i così detti ‘ritorni di fiamma’, fidanzati, fidanzate, amici e qualche volta anche parenti, che riappaiono misteriosamente, e certo il mondo della Massima Serie non è immune da questo aspetto così normale nella vita di un essere umano; in questi giorni sta montando una certa scontentezza da parte dei tifosi Ferrari, che certo si aspettavano molto di più dalla vettura di quest’anno, tutti o quasi (certo non voglio ergermi a paladino e portavoce di tutti, ma basta fare un giro per i social network per capire come stanno le cose) chiedono la testa di Stefano Domenicali, cosa a dire il vero, chiesta da anni, e molti tirano fuori tanti nomi, si è parlato di Ross Brown (che invece probabilmente sarà l’erede di Ecclestone), di Martin Whitmarsh, e di altri nomi più o meno quotati, quello che si chiede a gran voce è che ci sia alla guida della Ferrari un Dirigente col polso fermo, che sappia farsi rispettare, che sia astuto e che ben conosca il mondo della Formula Uno, quale persona migliore di Flavio Briatore? Certo a molti non piace, ad alcuni è addirittura antipatico, soprattutto per quella sana invidia Italica che colpisce immediatamente chi arriva al successo, magari in maniera rapida e ‘poco trasparente’, tra le altre cose Briatore si porta dietro un’immagine non proprio purissima, il famoso ‘crash gate’, per chi non lo ricordasse il Geometra di Verzuolo fu radiato dalla FIA per l’incidente di Nelson Piquet Junior verificatosi a Singapore nel 2008, lo stesso Brasiliano accusò Briatore di aver ricevuto l’ordine di andare a muro per favorire Fernando Alonso (partito 15°), il quale sorpassa Coulthard, Webber e Button poi effettua una sosta ai box prima che entri la safety car, a quel punto si scatena la danza dei pit stop, anche se due piloti entrano a pit lane chiusa, Kubica e Rosberg (che verranno penalizzati), Massa si porta dietro il tubo del rifornimento benzina, a quel punto per tutta una serie di circostanze (penalizzazioni, problema di Massa etc.) Fernando Alonso si ritrova in prima posizione e vince il GP; il sospetto iniziale furono le dichiarazioni dell’Asturiano rilasciate prima della corsa, egli affermò che ci sarebbe voluta una Safety Car per poter arrivare nelle posizioni di vertice e questo fu il piatto d’argento su cui venne servita a Nelson Piquet Junior la motivazione dell’accusa mossa al Team Principal della Renault Flavio Briatore, tale denuncia mediatica fu fatta dal Brasiliano nel 2009, quando dopo essere stato appiedato dalla casa Francese dopo il GP d’Ungheria, rilasciò delle interviste in cui annunciava il fatto, fu però chiamato a testimoniare un anno dopo e rilasciò dichiarazioni protette da immunità. Ora, ad onor del vero, c’è da dire, che di incidenti simili a quello di Singapore 2008, Nelson ne ebbe parecchi, e alcuni molto simili a quello incriminato, poi non depone affatto a suo favore l’aver lanciato certe accuse proprio dopo essere stato licenziato, molti ci videro semplicemente una sorta si vendetta del pilota Sud Americano, fatto sta, e questi sono fatti, che ci fu un testimone che assistette all’imposizione di quest’ordine e questi, convocato dalla FIA, confermò l’accusa, solo che, visto il sistema della Giustizia Sportiva molto diverso da quella civile, egli poté usufruire di una norma che non obbligava la Federazione a renderne pubblico il nome, per cui, di fatto, Flavio Briatore venne accusato e condannato in base alle dichiarazioni di due persone, senza prove, senza un’accurata dimostrazione probante dei fatti svoltosi; una norma, questa, che se usata in maniera discriminante può escludere dal mondo dello sport chiunque, basta mettere d’accordo due persone e farle testimoniare. In qualsiasi caso, il Tribunale Civile di Parigi ha assolto Briatore dalla radiazione comminatagli dalla FIA dichiarando non regolare il procedimento a suo carico e quindi restituendogli la libertà di poter lavorare nel mondo della F1, cosa che, in svariate dichiarazioni, ha sempre negato dicendo di volersi dedicare al figlio e ad altre attività, un suo ritorno forse è improbabile, eppure non è da escludersi a priori, potrebbe essere l’uomo giusto per riportare la Ferrari in alto, è sicuramente un uomo deciso e dalla forte personalità, sa scegliere i suoi collaboratori (la cosa più importante…), non ha remore a mandare a casa chi non lavora con efficienza, è abbastanza esperto e sicuramente è astuto quel tanto da poter gestire un Team che non lo è mai stato in tanti campionati e che, anzi, ha subito spesso le astuzie altrui, vedendo vanificati anni di lavoro; il punto è se Luca Cordero di Montezemolo vuole davvero portare nella Scuderia una persona così chiacchierata che potrebbe attrarre a se molta attenzione lasciando al Marchio e al Team Ferrari un ruolo marginale soprattutto sui mass media, questo potrebbe essere un male per la casa di Maranello a livello pubblicitario e di immagine, ma potrebbe anche essere un bene, visto che sempre si parla di Ferrari in modo molto critico, lascerebbe lavorare la squadra in maniera tranquilla focalizzando tutte le attenzioni sul suo Team Principal; le domande sono tante, la Ferrari vorrà sostituire Domenicali? E se lo farà, quando? Ad inizio stagione, cioè ora, oppure darà fiducia, l’ennesima, al Direttore fino all’estate? E soprattutto Flavio Briatore ha la volontà di tornare nel mondo della F1? Non conosciamo il futuro, per fortuna, ma una delle regole della vita è ‘mai dire mai’ e forse in questa stagione potrebbe proprio accadere ciò che tutti i diretti interessati negano in maniera molto convinta; la Rossa ha bisogno di un cambiamento e forse il Geometra di Verzuolo si sta stancando di fare tv, magari vorrebbe assaporare ancora quei momenti di gioia e felicità immensa, quelle emozioni uniche che si provano quando si vince un Gran Premio o un Campionato Mondiale di Formula Uno…

Marco Asfalto   

Twitter : @marcoasfalto

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