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Leclerc e Hamilton portano la Rossa in seconda e terza posizione: qualcosa sembra essere cambiato davvero
La Ferrari ritrova finalmente un’occasione per dimostrare di poter essere competitiva, almeno in qualifica. Dopo diverse gare difficili, il secondo e terzo posto conquistati nelle qualifiche del GP di Città del Messico rappresentano un segnale incoraggiante per la Scuderia di Maranello, che sembra aver fatto un passo avanti tangibile.
È presto per parlare di svolta, ma la SF-25 ha mostrato una continuità sorprendente tra prove libere e qualifica, una costanza che non si vedeva da tempo. Certo, la McLaren resta superiore sul passo gara, ma per una volta la Ferrari è riuscita a mantenersi vicina nei tempi, senza crolli o cali di rendimento improvvisi.

Hamilton e Leclerc: coppia ritrovata
Il ritorno di Lewis Hamilton nelle posizioni di vertice e la conferma del solito Charles Leclerc hanno restituito fiducia all’ambiente. La Ferrari si presenta così con un doppio volto positivo: una monoposto finalmente bilanciata e due piloti in grande sintonia, pronti a sfruttare la scia in una partenza che potrebbe rivelarsi decisiva.
Da notare che la Ferrari si è presentata in Messico con una carrozzeria completamente rivista: nuovi sfoghi nella parte superiore delle pance e grandi aperture nella zona centrale del bodywork. Una scelta che sembra aver aiutato nella gestione delle temperature in un circuito dove l’altitudine e l’aria rarefatta mettono a dura prova il raffreddamento.

McLaren più chiusa, ma ancora la vettura da battere
Dall’altro lato, la McLaren ha optato per una configurazione opposta: una carrozzeria molto più chiusa, che potrebbe esporla a rischi di surriscaldamento. Alcuni tecnici ipotizzano che proprio questo layout più estremo possa spiegare le prestazioni altalenanti della vettura inglese nelle prove libere, dove non sempre è stata dominante. Tuttavia, Norris resta il riferimento assoluto in termini di velocità pura, e sarà l’uomo da battere in gara.
La Ferrari però può giocarsi le sue carte in partenza: sul lungo rettilineo messicano, partire seconda o terza può essere un vantaggio rispetto alla pole. E con due monoposto così vicine, i tifosi possono aspettarsi una partenza infuocata.
Una Ferrari che cresce, forse anche nel metodo
Resta un mistero cosa abbia reso la Ferrari improvvisamente più competitiva: la vettura, di fatto, è la stessa. Forse, come ipotizzato da più fonti, il team ha finalmente trovato la chiave per far funzionare meglio il simulatore, dopo mesi di difficoltà nel tradurre i dati virtuali in risultati reali.
Va ricordato che Newsf1.it fu tra i primi a segnalare questi problemi, quando altri parlavano di una Ferrari già “ultracompetitiva”. Oggi i risultati sembrano dare ragione a quella lettura: la SF-25 è cresciuta nella comprensione del pacchetto e nelle procedure, e i miglioramenti delle ultime due gare ne sono la prova.
La macchina resta complessivamente deludente rispetto alle aspettative di inizio stagione, ma una vittoria ora avrebbe un valore enorme per continuare il trend positivo e chiudere il 2025 con morale alto. E se la fortuna, per una volta, decidesse di sorridere a Maranello, il Messico potrebbe segnare davvero una piccola rinascita.
Analisi e opinioni a cura della redazione di Newsf1.it


