Iniziano, come da tradizione a susseguirsi le prime voci sulle vetture dei team. L’indiscrezione più recente è quella secondo cui Ferrari sarebbe pronta a produrre tre telai per i test invernali.

Archiviato il Natale, e la breve pausa post-stagionale, inizia ora per i team di F1, un periodo di attività quanto mai intensa.
Attività frenetica, durante la quale le squadre stanno ultimando la progettazione delle vetture e iniziando la produzione delle scocche, accompagnato dallo sviluppo aerodinamico.
Frenetica, più degli altri team, è l’attività invernale della Ferrari che, stando alle ultime voci, è pronta a produrre tre telai per i test invernali.

A Maranello infatti, sono pronti, in primo luogo, a confezionare una SF90 modificata, una mule-car, come si dice in gergo, per i test Pirelli per le gomme da 18 pollici che si terranno a Jerez l’8 febbraio 2020. Come da regolamento, le mule-car devono essere auto 2018 o 2019 opportunamente modificate. Questo, dunque, implica la produzione, da parte di Ferrari, di un nuovo telaio modificato. Gli uomini di Mattia Binotto, (non è ancora noto il pilota che girerà) di fatto, inizieranno a girare a inizio Febbraio per i test gomme. Test che, nel 2020, saranno aperti a tutti, per lasciare alle squadre il tempo necessario per familiarizzare con le coperture da 18 pollici che dal 2021 diverranno regolamentari.

L’11 Febbraio però, la stagione 2020 della Ferrari inizierà ufficialmente, con la prestazione della nuova monoposto. A Maranello, dunque, stanno ultimando il telaio per la vettura nota, per ora, solo con la sigla di progetto 671.  A dire il vero però, da quanto trapela dai reparti della GeS, i telai 2020 in produzione sarebbero due, pronti ad alternarsi nelle due sessioni di test a Barcellona. Ciò che non è noto è se, i telai Rossi, saranno uguali tra loro, oppure totalmente opposti l’uno dall’altro, come specifiche.

Sarà dunque interessante capire se i due telai in produzione, saranno della stessa specifica, pronti ad essere alternati tra i piloti, o avranno specifiche differenti.
In questo caso, a Maranello avrebbero già pronto un piano B, in caso di fallimento del progetto di partenza. Una scelta che limiterebbe così la perdita di tempo nell’individuare e correggere i guai di un progetto nato male.

Non sarebbe il primo caso, poiché la stessa Ferrari nel 2017 fece una scelta simile, arrivando a Barcellona con un piano A ed un piano B, per non gettare al vento una stagione che poteva nascere sbagliata.
Anche la Mercedes, seppur in modo meno drastico, fece la stessa scelta lo scorso anno, adottando però non due telai differenti, bensì due vesti aerodinamiche diverse tra le due sessioni di test. Una scelta che, di fatto, ribaltò la W10 tra sessione la 1 e 2.

Come detto in apertura, il lavoro per i tecnici Ferrari è e sarà forsennato in questi mesi. Malgrado tutto però, come confermato da Mattia Binotto nella cena di Natale, il programma di lavoro della Ferrari non è in ritardo e, in questi giorni le scocche saranno sottoposte ai crash test a Bollate.
Da quel momento, inizierà la produzione dei telai per i test e lo sviluppo aerodinamico entrerà nel vivo poi ultimare la vettura per la presentazione.

Stando alle premesse, da Maranello la volontà di fare bene nel 2020 è massima. Volontà soprattutto di iniziare un decennio che non dovrà essere come quello prendente, privo di titoli mondiali.
La volontà però, non sempre è sufficiente e, se lo sarà, sarà il cronometro a dirlo. Dagli uomini del Cavallino, però, l’impegno profuso è massimo, per voltare pagina con decisione, rispetto agli anni ’10 del XXI secolo.

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