Vettel Redbull

F1 – Ferrari Vettel: Stessa Storia, Stesso Posto, Stesso Bar

Occhi puntati alla finale di Wimbledon. Con lui Binotto e Leclerc. Questo il quadro di un Vettel che cerca di dimenticare la manovra su Verstappen.

Lo si vede teso, molto concentrato sull’esito del match che mette di fronte Federer e Djokovic. Sembra quasi sperare di trovarsi sul divano di casa propria e non nel’hospitality Ferrari perchè sa che potrebbe arrivare l’ennesima domanda sul week end di Silverstone.

Alla fine si è trattato di un mio errore. Ho parlato con Max dopo la gara. Lui era più rapido di noi. Così è riuscito ad avvicinarsi molto velocemente e mi ha superato facilmente prima di curva 15. Poi è andato largo in uscita di curva e io ho pensato di poter riprendere la posizione. Credevo che ci fosse lo spazio per passare ma quando sono arrivato in frenata mi sono accorto che quel gap non c’era. Così ho scartato sulla destra, ma era troppo tardi per evitare l’incidente.”

Stagione “difficile”, l’ha definita così Vettel la sua annata. Una stagione che ricorda molto quella vissuta dal tedesco nel 2014.

5 anni fa infatti, Vettel si trovò a dover fare i conti con una monoposto non eccezionale e con un Ricciardo giovane, veloce ed aggressivo.

A fine stagione arrivò l’addio alla Red Bull, che sia così anche questa volta? Le voci su un suo addio si sono fatte sempre più forti nelle settimane passate anche se Binotto ha tenuto a precisare che il duo per la prossima stagione non si tocca.

Non vedo grandi similitudini rispetto al 2014. È passato molto tempo e le condizioni sono diverse.” Le parole di Vettel.

Ma c’è qualcosa che frusta il tedesco?

Se parliamo di cosa mi frustra in questo momento direi probabilmente la mancanza di un risultato. Ma se pensiamo alle gare che abbiamo corso molte cose sarebbero potute andare differentemente. Non mi limiterei a giudicare un singolo episodio. Certamente qui a Silverstone ho commesso un errore, ma fino a quel momento le cose stavano andando bene. Partivo sesto e mi sono ritrovato terzo. Questo non è successo per caso. La Safety car, senza dubbio, ci ha aiutato ma siamo stati molto bravi nella gestione delle gomme durante il primo stint riuscendo a fare qualcosa di diverso rispetto a tutti gli altri.”

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