Il team principal della Ferrari ammette che non è stata una bella sensazione vedere i rivali della Mercedes e della Red Bull combattere per un obiettivo importante come il mondiale. “Il nostro obiettivo è vincere e saremo contenti solo quando lo avremo raggiunto”. Ha aggiunto.

Nel team di Maranello c’è sicuramente tanta voglia di riscatto dopo questi ultimi 2 anni.

“Dobbiamo affrontare due team molto forti, abituati a vincere, sarebbe presuntuoso dire che li batteremo. Però l’ambizione è lottare per le pole e le vittorie – afferma Binotto -. Un’altra stagione come l’ultima non sarebbe accettabile, dobbiamo fare un passo in avanti decisivo, a patto che non si consideri un obbligo conquistare il Mondiale”.

Il 2022 dovrebbe rappresentare sulla carta l’anno del riscatto per la scuderia Ferrari

“Abbiamo deciso di progettarla (la monoposto) con un’apertura mentale diversa. Mostrerà molta innovazione sia nel motore sia nell’aerodinamica – anticipa Binotto -. Non ci siamo fermati alle idee tradizionali. Quando siamo andati la prima volta in galleria del vento, abbiamo provato ogni concetto possibile, prima di scegliere quelli che ritenevamo più efficaci. Non so se basterà. Mi aspetto che ci siano sorprese all’inizio del prossimo campionato. Nel caso dovremo essere bravi e veloci a reagire per trovare competitività”.

“Perciò ci siamo rinforzati. Abbiamo assunto una trentina di persone dalle altre squadre negli ultimi due anni. Siamo migliorati nei pit stop e nelle operazioni di gestione della vettura in pista. È stato fatto un grosso investimento sul nuovo simulatore, già utilizzato nelle ultime due gare del 2021, che ci offrirà modelli di calcolo più avanzati per gomme, assetto e aerodinamica. Sono state gettate le basi di quello che chiamiamo lo spirito di squadra. Con un occhio anche alla diversità e all’inclusione. Nel team sono rappresentate 26 nazionalità, con un numero crescente di donne e di giovani. La selezione dei talenti dalla nostra Ferrari engineering Academy procede di pari passo con quella dei piloti nella Driver Academy. Un buon esempio è Jain Ravin, un ingegnere di 27 anni, che adesso coordina le strategie al muretto dei box”.

Dopo il disastroso 2020, quest’anno la Rossa si è riscattata in meglio. Lo dicono certamente i numeri e la conquista del terzo posto costruttori, combattuto fino alla fine contro i rivali della Mclaren.

Molto del merito va sicuramente ai piloti. Il nuovo acquisto, poi, Carlos Sainz è riuscito persino ad arrivare quinto nella classifica piloti, ciò lo ha nominato come il “primo degli altri”, esclusi i piloti della Red Bull e della Mercedes che pareva corressero un campionato a parte. Si parlerà successivamente del suo rinnovo. Tanta sfortuna, invece, per il talentuoso Charles Leclerc.

“Non siamo stati competitivi, non abbiamo vinto un GP, ma siamo il team che è migliorato di più nonostante le limitazioni agli sviluppi imposte dal regolamento. Darei sette alla nostra stagione e otto ai piloti, che si sono spinti e aiutati a vicenda, obbedendo agli ordini di squadra senza polemiche. Charles è cresciuto ancora e Carlos è finito per 20 volte su 22 nei top ten… Con loro pensiamo di costruire il futuro. Mentre Antonio Giovinazzi, che speriamo di riportare in F.1 nel 2023, resterà il nostro pilota di riserva e sarà sostituito da Mick Schumacher, cresciuto molto alla Haas, quando dovrà correre in Formula E”.

Mercedes e Red Bull indietro? Il fatto di non aver lottato per il mondiale può essere stato un vantaggio per il 2022

“Di sicuro hanno sviluppato la macchina durante il campionato più di noi, che avevamo il 2022 come priorità, ma non so se questo potrà avere delle implicazioni. Il nostro sforzo maggiore è stato anticipare la parte ibrida, che vedremo ulteriormente evoluta sulla power unit del prossimo anno. Il motore termico sarà tutto nuovo, dovendo funzionare con biocarburanti che toglieranno circa 20 cavalli. Dovevamo recuperare un grosso ritardo e ci siamo avvicinati molto alla concorrenza nelle velocità massime, pur essendoci due power unit (Mercedes e Honda; n.d.r. ) ancora da superare”.

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