Carlos Sainz crede che i tratti di utilizzo degli pneumatici che hanno reso alla Ferrari un Gran Premio di Francia così difficile e che hanno portato a un’indagine interna, siano in realtà incorporati nel DNA del design della Formula 1 del team.

Dopo il Gran Premio di Francia che ha visto entrambe le Ferrari fuori dalla zona punti, con Sainz 11° e Charles Leclerc 16°, sono tante le indagini avviate, in particolare sulle gomme. Ad intervenire sulla questione è stato Carlos Sainz che, tuttavia, ammette: “È stata una tendenza e direi che è stata una tendenza per anni nella squadra”.

“A dicembre mi hanno parlato di questo problema e ho lasciato perdere, non pensavo sarebbe stata una cosa così grande, forse con le nuove gomme quest’anno tutto potrebbe cambiare. Ma era chiaro fin dal Bahrain che c’era qualcosa con la macchina e con le gomme che non capivamo e l’ho sentito praticamente subito. Da allora è stato un pensiero fisso in ogni gara questa limitazione anteriore. Lo si vedeva chiaramente a Portimao con me, ma si è visto chiaramente in Francia”.

carlos Sainz

Una vettura che fa grandi cose in qualifica (è la terza monoposto più veloce) ma che poi in gara presenta limiti piuttosto evidenti.

Monaco e Baku sono state chiaramente delle boccate d’ossigeno per la Ferrari dopo le 2 pole conquistate da Charles Leclerc, con piccoli miglioramenti prospettici. Ma ciò che salta all’occhio è l’evidente eredità dei limiti dal 2019. Da quella stagione, infatti, il limite del telaio Ferrari tende ad essere l’anteriore. Potrebbe essere mitigato in modo più efficace con il vantaggio di potenza che l’auto portava, ma dalle direttive tecniche dello scorso anno è stato piuttosto difficile da raggiungere.

“Sapevamo che andando in Francia era un circuito molto limitato e che avremmo potuto faticare il venerdì”, ha aggiunto ancora Sainz.“Ma in realtà faceva piuttosto caldo, la pista era in condizioni decenti e non abbiamo visto alcuna indicazione che l’anteriore sarebbe stato un limite. Ma improvvisamente domenica, con un cambio di condizione della pista, è stato un grosso problema. Se uscissimo in pista in questo momento [in Austria] con queste alte temperature il problema sarebbe il posteriore, e quando siamo posteriori siamo più equilibrati su tutto il gruppo”.

La variabile pioggia che potrebbe mescolare le carte in tavola

“Ma se arrivano le nuvole o inizia a piovere, è allora che appare la grana anteriore, non importa quale sia la pista. È qui che sappiamo di essere più deboli. Ma se non dovesse arrivare non mi dispiacerebbe perché stiamo già provando alcune cose come squadra per vedere cosa potrebbe aiutare, quindi sarebbe interessante andare in pista in condizioni molto difficili per vedere se c’è uno schema o un miglioramento. Sono stati giorni molto interessanti”.

“Quei tre giorni a Maranello dopo la Francia, ho visto una grande squadra avviare un’indagine del genere e trovare una soluzione al problema”.

“È stato fantastico vedere l’intera fabbrica unirsi e ogni reparto che cercava di mettere in campo la propria immaginazione e le proprie teorie. Abbiamo messo insieme soluzioni a breve, medio e lungo termine. A breve termine è quello di mitigare il problema. Quello di medio e lungo termine è risolverlo completamente. Sarà un processo interessante.”

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