F1 IL PERICOLO DELLA ‘FORMULA NOIA’

Accadono cose strane in questi giorni nella massima formula, vengono abolite le grid-girl e si allungano nel pomeriggio gli orari delle gare; ma non solo questi due aspetti portano un decadimento della qualità dell’offerta televisiva, vi sono in realtà altri fattori che vanno esaminati con attenzione anche se non confermati in pista.

Quando è arrivata Liberty Media a gestire la F1 in molti abbiamo tirato un sospiro di sollievo, esautorato Ecclestone, uno degli uomini più odiati ed invidiati del mondo dello sport, sembrava che le cose potessero mettersi su un binario più ragionevole; il ritorno ad alcuni circuiti classici e un tocco di passato per rendere viva la F1. In realtà ciò che stanno decidendo oltre oceano è qualcosa di incomprensibile per il fan/F1 medio Europeo. La decisione di abolire la presenza delle grid-girl in nome di un presunto maschilismo presente nel mondo dei motori va nella direzione di accontentare i soliti progressisti Statunitensi a cui piace tantissimo essere politically-correct ma di fatto si sta togliendo qualcosa che era nella tradizione della F1 e del motorsport in generale, appare così che Liberty Media stia facendo politica in realtà invece che curare il prodotto F1 al massimo delle proprie possibilità; ci sarà forse un ritorno interno in termini di favori televisivi o nella comunicazione? Per ora non lo sappiamo ma di certo questa decisione avrà un ritorno in qualche modo ma solo negli USA non certo nel resto del mondo.

La decisione di allungare l’orario di inizio delle gare è invece il frutto di una strategia ben precisa, fare concorrenza al calcio europeo che affolla tutti gli schermi nelle Domeniche pomeriggio e non solo in quel giorno della settimana; tuttavia questa scelta potrebbe sortire un effetto contrario; sappiamo quanto il calcio sia amato in Europa e costringere l’utente a fare zapping col telecomando tra un cross in area e una gara noiosa farebbe un favore al calcio; di fatto le gare durano in media poco più di un’ora e mezza quindi, con lo start alle 14, si può arrivare, mediamente, fino alle 15,30-15,45; insomma il telespettatore si perde il primo tempo di un incontro ma se si inizia alle 15 o alle 16 sarà costretto a dover operare una scelta. I fan più legati alla F1 non hanno di questi problemi e saranno sempre ‘attaccati’ alla tv, il compito di Liberty Media è quello di intercettare nuovi spettatori e non di mettere in concorrenza la massima formula con altri sport soprattutto se sono più popolari; il voler poi approdare sulla piattaforma Netflix sembra ancora più in contrasto con queste scelte.

L’altro ‘pericolo’ per l’audience della F1, e non me ne vogliano i tifosi della Mercedes, è che le frecce d’argento inizino una stagione al top vincendo le prime gare ripetendo quindi il trend del 2014, 2015 e 2016; c’è fame di vedere delle vere lotte sia in pista che in termini di classifica e se le nuove vetture di Ferrari e Mercedes non dovessero essere su un livello simile, magari con un terzo competitors che possa dare fastidio, ci sarà un inevitabile crollo degli ascolti coadiuvato dalla rinuncia della RAI ad accaparrarsi la metà delle gare in calendario.

Questo il quadro non proprio positivo che potrebbe apparire ad inizio stagione tuttavia l’essere umano è imprevedibile ed anche le scuderie lo sono e forse ad Aprile ci troveremo a scrivere ben altro…

Marco Asfalto

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