Finalmente è arrivato il giorno della presentazione della Regina del mondiale F1, la Mercedes W08.

La migliore macchina degli ultimi mondiali si è presentata subito in pista,gommata Rain e guidata dal più pronosticato vincitore del mondiale 2017.

La vettura sembra la naturale evoluzione e l’adattamento della macchina dell’anno passato ai regolamenti di quest’anno. Le appendici aereodinamiche ci sono tutte, barbeboard molto estesi, batwing, ed una pletora di candelabri che permettono di guidare i flussi attorno alle pance della vettura.
La cosa che salta più all’occhio, oltre che il proliferare di device aereodinamici tra il muso e le pance, è la “snellezza” delle forme, tanto che le pance hanno una forma poco fluente,avvolgendo i componenti meccanici come una pelle tesa.
 
A metà delle pance infatti, terminata la “zona dei radiatori”, le carene si stringono alla meccanica che, essendo il passo della vettura maggiore, si è potuta sviluppare pi in lungo.
Questo porta ad una minore sezione frontale e resistenza all’avanzamento che a sua volta regala maggiori velocità di punta. Il fondo, che sfrutta fino all’ultimo millimetro le dimensioni concesse dal regolamento, sembra quasi sproporzionato. Tutta la vettura dà l’idea di un’auto “piccola” montata sugli pneumatici di un’auto più grande.
Proprio sul fondo, sotto la scritta Petronas delle fiancate, è possibile notare una raggiatura: con ogni probabilità si tratta di un “canale” di alimentazione del fondo,che pesca aria non dalla parte anteriore, ma dai lati della scocca. Tutte le appendici aereodinamiche serviranno, in parte, proprio a portare qui i flussi.
La parte anteriore della scocca presenta una transizione che ricorda un pò quella della Force India, ma meno estremizzata, anche in questo caso l’obiettivo è trovare il posto migliore per le sospensioni.
Sotto la scocca invece troviamo una miriade di profili aereodinamici che fanno una sorta di tunnel che guida l’aria nei punti più utili per generare carico aereodinamico
Sicuramente tutte le vetture si presenteranno al via del primo gran premio “libere” da alcune di queste ali, che in galleria del vento sono prodigiose,ma che in pista spesso si rivelano inutili.
Un componente però ha attirato l’attenzione di tutti, una T sottile situata poco davanti l’ala posteriore. L’assenza di derive ed il fatto che il supporto è molto sottile, fa escludere funzionalità di deportanza, anche perchè un’ala aggiuntiva è vietata sin dai tempi in cui la Ferrari si presentò in gara con due ali al posteriore. Non si tratta di un sensore, perchè la bugna che la regge alla base è qualcosa sicuramente di “stabile”…quindi, questa “T” del mistero

potrebbe essere ancora una volta una “guida” per i flussi, facendo la stessa funzione della pinna che mostrano molte delle altre vetture, dando però molti meno fastidi in situazione di vento laterale
Per il resto, la vettura ricorda quella dell’anno passato, con un muso molto elegante ed un posteriore quest’anno un pò più “nudo” (caratteristica di tutte le vetture 2017) con tante ali aggiunte, caratteristica questa di ogni anno di “rivoluzione” regolamentare
Aggiungendo una nota polemica, tutti questi pezzetti di carbonio, rischiano di essere pericolosi per lo spettacolo. Un duello “ruota” contro fiancata, porterà sicuramente ad un diluvio di frammenti che, sebbene non pericolosi per la sicurezza (la massa del carbonio è troppo ridotta), portano ad una perdita di prestazioni per l’auto che perde i pezzi e rischiano di forare la gomma di chi l’ha sfiorata. Qualcosa che sfavorirà di certo i sorpassi e costringerà a tante safety car per rimuovere dalla pista i detriti.
di  Ing. Werner Quevedo Twitter 

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