F1 News – Helmut Marko ha spiegato pubblicamente le ragioni che lo hanno portato a lasciare Red Bull Racing al termine della stagione 2025. In un’intervista alla TV austriaca ORF, il manager ha indicato nella dolorosa sconfitta mondiale di Max Verstappen contro Lando Norris uno dei fattori decisivi, insieme al cambio regolamentare in arrivo nel 2026.
La fine di un’era lunga 25 anni
Con l’uscita di scena di Helmut Marko si chiude uno dei capitoli più longevi e influenti della storia recente della Formula 1. Entrato nell’universo Red Bull nel 2001 come responsabile del Junior Team e diventato consulente F1 dal 2005, Marko è stato una figura chiave nello sviluppo di talenti come Sebastian Vettel e Max Verstappen, contribuendo in modo diretto alla costruzione del progetto vincente di Milton Keynes.
Nel corso degli anni, la sua figura è stata spesso al centro di polemiche per dichiarazioni giudicate sopra le righe, ma secondo lo stesso Marko l’addio non sarebbe stato imposto dalla dirigenza.

Il Mondiale 2025 come punto di rottura
Parlando a ORF, Marko ha collegato la sua decisione soprattutto all’esito del campionato appena concluso, perso da Verstappen per appena due punti contro Lando Norris.
La stagione 2025 di Red Bull è stata definita dallo stesso Marko “particolarmente difficile”, con una fase centrale complicata e un ritardo arrivato fino a 104 punti. Il recupero finale è stato definito “unico”, ma insufficiente per conquistare il titolo nell’ultima gara.
Secondo Marko, la sconfitta ha lasciato una sensazione profonda di vuoto: la consapevolezza che qualcosa si fosse definitivamente spezzato all’interno del progetto.
Una decisione maturata lontano dai riflettori
Il momento decisivo è arrivato a Dubai, subito dopo la fine della stagione. Marko ha spiegato di aver contattato direttamente Oliver Mintzlaff, amministratore delegato di Red Bull GmbH, per discutere della sua uscita. L’incontro, avvenuto prima di una cena celebrativa, ha coinvolto anche l’altro azionista del gruppo, la famiglia thailandese.
Secondo il racconto di Marko, è stata valutata anche un’ipotesi di ruolo parziale, poi scartata: l’addio sarebbe dovuto essere totale. La separazione è avvenuta in modo consensuale e senza tensioni formali.

Il rapporto con Verstappen e il futuro Red Bull
Marko ha chiarito di non aver discusso preventivamente la sua decisione con Max Verstappen. Il contatto tra i due è avvenuto solo il giorno successivo, con una telefonata definita carica di malinconia. Verstappen avrebbe ammesso di non aver mai immaginato di raggiungere un livello di successo simile in carriera.
Il manager austriaco ha inoltre smentito le voci su una possibile uscita anche di Gianpiero Lambiase, figura chiave del box Red Bull e ingegnere di pista di Verstappen.
Il bilancio di un progetto storico
Dal debutto in Formula 1 nel 2005, Red Bull ha conquistato 14 titoli mondiali (otto piloti e sei costruttori) e 130 vittorie in 418 Gran Premi. Numeri che certificano uno dei cicli più vincenti di sempre, costruito partendo da team che prima dell’acquisizione non avevano mai vinto una gara.
Per Marko, l’arrivo delle nuove regole tecniche su telai e power unit nel 2026 rappresenta il momento ideale per farsi da parte, chiudendo il cerchio di un progetto iniziato oltre vent’anni fa.
Analisi finale
L’addio di Helmut Marko segna un passaggio simbolico per Red Bull Racing. La sconfitta mondiale del 2025 non è solo un risultato sportivo mancato, ma il segnale di una fase di transizione profonda. Con il cambio regolamentare alle porte e una nuova generazione manageriale in arrivo, Red Bull si prepara a reinventarsi senza uno dei suoi architetti storici.
Fonte
autosport.com
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