F1 News – mentre gli occhi degli addetti ai lavori sono diretti verso la lotta per il titolo costruttori tra McLaren e Ferrari, c’è un’altra battaglia che sta infuriando ai vertici della Federazione Internazionale. Il 13 dicembre infatti, ci sarà il voto dell’assemblea generale: in ballo c’è la figura stessa del presidente della FIA, Mohamed Bin Sulayem, spesso al centro di polemiche che hanno condizionato il suo operato.
In vista del voto di metà dicembre, è stata presentata una serie di proposte, che fanno seguito alle indagini su Ben Sulayem e sulla sua governance, volte a sostituire l’attuale Senato della Federazione e a garantire che qualunque reclamo di natura etica venga gestito dal presidente della FIA in persona e dal presidente del Senato, Carmelo Sanz de Barros. C’è comunque da dire che, per il momento, Ben Sulayem non risulta ufficialmente candidato e che queste misure servono solo a rafforzare la sua posizione all’interno della Federazione.
Tuttavia, come riporta la BBC, qualora le proposte venissero approvate, abolirebbero il potere del comitato di revisione contabile di condurre indagini indipendenti in merito a presunte questioni finanziarie. L’emittente inglese aggiunge anche che Ben Sulayem ha dovuto affrontare alcune domande sulle finanze del suo ufficio privato, in particolare la creazione di un fondo di 1.5 milioni di sterline per pagare i club membri, che ricordiamo, votano per il presidente della FIA, ma nessuna di queste accuse è stata comunque portata avanti.
Inoltre, da un punto di vista strettamente sportivo, la FIA sta affrontando una serie di uscite e addii che sembrano essere collegati direttamente alla figura del presidente. Tim Mayer ad esempio, storico commissario di gara della Formula 1, ha dichiarato di essere stato informato del suo licenziamento tramite un messaggio; inoltre, come aggiunto da Mayer, sembrerebbe che Ben Sulayem si sia “offeso” in seguito a un appello dei responsabili del Circuit of the Americas (COTA) dopo un’invasione di pista da parte dei tifosi.
Anche l’ex-amministratore delegato Natalie Robyn ha lasciato la FIA dopo aver sollevato dubbi sulla governance della Federazione, sulle sue pratiche e sulla gestione delle finanze da parte dell’ufficio del presidente. A loro si aggiungono gli addii del capo del comitato di revisione contabile Bertrand Badre e del membro del comitato di revisione contabile Tom Purves.
Negli ultimi mesi, secondo la BBC, la FIA ha perso anche il direttore sportivo, il direttore tecnico della F1, il direttore digitale, il responsabile degli affari legali commerciali, il direttore della governance e dei regolamenti, il direttore di gara, il capo della commissione per le donne nel motorsport, il segretario generale della mobilità e il direttore delle comunicazioni, oltre ai tre membri più anziani del personale delle risorse umane.
Se le modifiche saranno approvate dall’assemblea generale della FIA, il potere del comitato etico si ridurrà dalla possibilità di “indagare e valutare” i reclami, al solo potere di “effettuare una valutazione iniziale per determinare se sia necessaria un’indagine approfondita”. Il compito spetterebbe quindi al presidente del Senato, che potrebbe decidere se sia necessario intraprendere ulteriori azioni. Un’altra modifica garantirebbe inoltre che qualsiasi indagine sul presidente della FIA venga riferita al presidente del Senato e al presidente stesso. In questo modo, le due figure principali all’interno della Federazione avrebbero potere su qualsiasi indagine etica.
Infine, ulteriori modifiche eliminerebbero il potere del responsabile della conformità di indagare su eventuali irregolarità riguardanti il presidente della FIA o qualsiasi altra persona della sua squadra. Inoltre, eliminerebbero il ruolo del comitato di revisione nel “garantire l’accuratezza, la pertinenza e la permanenza” dei metodi contabili della Federazione con il semplice requisito di “esaminarli”.
Seguici su News F1 per tutte le ultime notizie e analisi dal mondo della F1!
ISCRIVITI anche al nostro Canale youtube