Il direttore tecnico e team principal della Ferrari ha chiarito come attualmente la sua posizione di rilevanza sia nel reparto tecnico della scuderia per seguire al meglio lo sviluppo della SF90.

Messa in cascina la prestazione opaca nella gara inaugurale in Australia, è momento di voltare pagina verso l’imminente appuntamento nel deserto del Bahrain, una pista che potrà dare altri riscontri importanti per comprendere le performance delle monoposto e sopratutto capire se la prestazione della Ferrari vista all’Albert Park sia solo un caso isolato.

Nel gran premio del Bahrain in questo fine settimana, la stessa Ferrari si aspetta un miglioramento significativo delle sue performance dopo che i tecnici della Rossa hanno compreso le ragioni della mancata competitività nel circuito australiano e sperano di aver trovato i giusti rimedi per permettere alla SF90 di mostrare le ottime prestazioni viste già dai test invernali a Barcellona, lo scorso febbraio e non espresse in Australia.

I due alfieri della Rossa, Sebastian Vettel e Charles Leclerc, hanno lamentato di non aver avuto la stessa fiducia e lo stesso feeling che la monoposto italiana aveva dato nei test pre stagionali. Sintomo che qualcosa a livello di correlazione tra simulatore e pista non ha funzionato come ci si aspettava.

Quando siamo ormai alle porte del Gran Premio del Bahrain, che nelle ultime due edizioni ha sorriso a Sebastian Vettel e alla Ferrari ben due volte di seguito, il team principal e direttore tecnico della Scuderia Mattia Binotto ha espresso quelle che sono le peculiarità del circuito di Sakhir e il banco di prova che esso sarà per la Ferrari per testare le reali potenzialità del pacchetto della Rossa.

“Questa stagione molto lunga ed impegnativa” – ha detto Binotto – il circuito di Sakhir ha caratteristiche molto diverse da quelle del circuito australiano, con trazione e frenata come fattori chiave “.

“In Bahrain, come squadra, dovremo assicurarci di aver capito e rettificato le aree in cui eravamo deboli in Australia, il che significava che non eravamo in grado di sfruttare appieno il potenziale della nostra monoposto. In Bahrain, ci aspettiamo di vedere l’effetto delle modifiche che abbiamo fatto, anche se siamo ben consapevoli che i nostri concorrenti saranno ancora una volta molto forti. Detto quesro, siamo ansiosi di tornare in pista e affrontarli “ ha aggiunto l’italo-svizzero.

Per la prima volta da quando è in forza alla Ferrari, Mattia Binotto si ritrova nell’arduo compito di ricoprire due ruoli: quello di team principal, lasciato da Maurizio Arrivabene e proseguendo comunque il suo ruolo di direttore tecnico acquisito nel 2018.

Mattia Binotto Direttore tecnico e team principal Ferrari

Il nativo di Losanna,però, ha voluto chiarire quale sia il ruolo prioritario in questo momento.

“Gli aspetti tecnici rimangono la cosa più importante all’interno del team – ha detto italo-svizzero – la macchina deve essere il più veloce possibile, tutto il resto viene dopo. Il mio focus principale continua ad essere il ruolo di direttore tecnico.

È un mistero capire se durante la stagione arriverà un rinforzo a dar man forte a Binotto alla guida del team sull’aspetto della gestione generale del reparto corse, ma Binotto ha confermato come sia fondamentale ora dare spazio al reparto tecnico, il fulcro per ottimizzare lo sviluppo della SF90, con la consapevolezza di avere qualche compito in più rispetto al passato.

“L’ambito tecnico è quello su cui si pone la maggiore attenzione e verso il quale si concentrano la maggior parte degli sforzi – ha spiegato Binotto – chiaramente in questo momento ho più cose sulle quali devo concentrarmi e che devo svolgere, ma l’area tecnica rimane la massima priorità per me” ha concluso il 49enne di Losanna.

Giuly Bellani

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