La scuderia di Maranello ha “fatto spesa” di nuovi tecnici per rimpolpare il reparto tecnico e rafforzare la nuova struttura organizzativa capitanata da Mattia Binotto.
Nonostante il mondiale costruttori 2019 stia sempre più scivolando nelle mani della Mercedes per il sesto anno consecutivo, il team principal della Ferrari Mattia Binotto sta lavorando sodo per cercare di organizzare al meglio le proprie risorse all’interno del team e garantire una struttura organizzativa perfetta in vista del prossimo futuro.
Dopo sette appuntamenti del mondiale, Ferrari dista già 123 punti, in classifica costruttori dalla Mercedes mentre, il classifica piloti, Sebastian Vettel dista 62 punti dal leader Lewis Hamilton. Una situazione di deficit non indifferente, se consideriamo anche il vantaggio della Mercedes nella miglior gestione delle gomme Pirelli: una situazione di vantaggio per la Mercedes che la proietta sempre più verso la conquista del sesto iride consecutivo per la scuderia anglo-tedesca e il sesto titolo mondiale per Lewis Hamilton.
Nonostante un deficit importante, Ferrari non rimane di certo a guardare ed in queste settimane i tecnici del Cavallino stanno lavorando sodo per risolvere i problemi emblematici visti sino ad ora sulla SF90 e lavorare in modo permanente su quelle aree dove la monoposto 2019 ha palesato delle debolezze. Inoltre Mattia Binotto, vuole ulteriormente rafforzare il team con nuove menti fresche.
Il 50enne di Losanna è stato ufficializzato come team principal della Ferrari lo scorso 7 gennaio in sostituzione di Maurizio Arrivabene, ed è stato subito notato come l’italo svizzero, fino al 2018 a capo della direzione tecnica, fosse rappresentato da due ruoli distinti. Prima del Gran Premio del Canada, la posizione di Binotto è stata ridefinita, e il suo ruolo attuale è solamente a capo della scuderia di Maranello.
Lo stesso Binotto, nel corso del weekend canadese, ha ribadito come la struttura orizzontale classica non sia più presente ed egli stesso ha smistato diversi responsabili per le diverse aree chiave, i quali poi riferiranno e filtreranno le informazioni allo stesso Mattia che poi prenderà le dovute decisioni.
All’interno del team, sono state ridefinite alcune posizioni chiave per rendere chiare le responsabilità all’interno del team. L’ex ingegnere di pista di Lewis Hamilton, Jock Clear è stato direttore generale dell’ingegneria sino al termine del 2018. Nel 2019 ricopre il ruolo di driver coach di Charles Leclerc.
L’ex direttore tecnico della Toro Rosso e ex vicedirettore della Fia, Laurent Mekies, è arrivato in Ferrari nel novembre 2018 e quest’anno è il direttore sportivo e responsabile di pista.
Oltre a queste modifiche, nelle ultime settimane, Ferrari ha fatto una corposa “spesa” di tecnici provenienti dalle altre scuderie e persino da Liberty Media, per rinforzare il proprio reparto tecnico e di simulazione.
Stephen Boyd è stato acquistato come esperto di strategia. Recentemente ha lavorato per Liberty Media, ma ha ricoperto diversi ruoli nell’ambito delle strategie in pista di diversi team prima del suo ruolo come Titolare dei diritti commerciali della Formula Uno. Nelle prossime settimane si unirà al team di Maranello Maurizio Tomasselli. Il tecnico italiano era in forze alla Toro Rosso come coordinatore dello sviluppo del telaio e in Ferrari dovrebbe andare a ricoprire un ruolo simile. Il reparto aerodinamico della scuderia italiana sarà rinforzato da Hermann Wolche, ex aerodinamico della Mercedes fino a qualche mese fa e avrà un ruolo chiave nel lavoro della galleria del vento Ferrari. Nel reparto motoristico sarà integrato l’arrivo di Francois Dejoyeaux, motorista che ha recentemente lavorato presso il centro motori della Renault a Viry-Charillon, mentre per quanto concerne il reparto di simulazione CFD ,Nigel Rupert-Nuttling si unirà alla scuderia direttamente dalla Red Bull per occuparsi della correlazione tra simulatore e pista.
Mesi estivi dedicati allo sviluppo della SF90
Nonostante la mancanza di ritmo nelle ultime gare, in particolare proprio durante la gara di domenica, il team di Maranello non si è lasciato prendere dal panico circa i problemi nelle curve lente e in generale nella mancanza di velocità nei tratti lenti dei circuiti. Ferrari non è mai stata con le mani in mano, infatti in Azerbajan sono stati portati i primi aggiornamenti aerodinamici e in Spagna è stata portata la prima evoluzione del motore endotermico del 2019, insieme ad altri aggiornamenti aerodinamici di minor entità.
Nelle ultime due gare, Monaco e Canada, la monoposto del Cavallino è sembrata identica. In realtà in Canada, la Sf90 è stata dotata di un Turbocompressore e un MGU-H aggiornati per entrambe le vetture, in modo tale da completare l’intero pacchetto di aggiornamenti della prima evoluzione della PU Ferrari.
Tuttavia, la squadra italiana non si è fermata nelle ultime settimane e ha lavorato ad una serie di sviluppi che dovrebbero consentire loro di ottenere il massimo dalle gomme Pirelli 2019, il vero rebus di questa stagione. Infatti, il team principal Binotto aveva anticipato la presenza di “una serie di sviluppi nelle prossime gare per migliorare l’uso delle gomme. Abbiamo idee e dobbiamo sbrigarci, ma ci vorranno alcune settimane “.
Infine, secondo la Gazzetta dello Sport, il team di Maranello introdurrà una serie di importanti sviluppi nei prossimi quattro Gran Premi. La scala impressionante di aggiornamenti che verranno implementati sulla Sf90 saranno una nuova ala anteriore in Francia, un nuovo fondo piatto in Austria, un nuovo diffusore a Silverstone e nuovi bargeboard a Hockenheim.
Fonte: f1technical.net
Giuly Bellani