San Valentino si avvicina, e Ferrari prepara un regalo a tema per tutti gli innamorati del motorsport: è il 14 Febbraio la data scelta dalla Scuderia per la presentazione della SF-23 F1 , da non confondersi con la SF23, monoposto progettata da Dallara per correre, a partire da quest’anno, nella Super Formula giapponese.

Possibili confusioni a parte, la denominazione SF-23 riprende quella in vigore dal 2015, nella quale le lettere SF richiamano, ovviamente, le iniziali di Scuderia Ferrari, mentre la denominazione dell’anno è affidata ai due numeri rimanenti.
Questa consuetudine recente ha avuto la sua eccezione proprio l’anno scorso, che ha visto la F1-75 commemorare i 75 anni dalla fondazione di Ferrari; ed è qui che alcuni fra gli appassionati hanno cominciato a storcere il naso.

La decisione della scuderia di Maranello di riprendere la denominazione progressiva, non tiene conto della scomparsa, nel 2022, di un Gigante dell’ingegneria italiana, per lungo tempo colonna portante e simbolo degli anni d’oro di Ferrari nella massima formula, di nome Mauro Forghieri.
Direttore Sportivo della Scuderia dal 1952 al 1971, e in seguito dal 1973 al 1984, l’ingegnere modenese, famoso anche per essere fra le menti dietro alla mitica 312 del periodo Lauda, ha segnato la storia della Ferrari per ben trent’anni, continuando anche in seguito a rimanere protagonista del motorsport grazie alla militanza in Lamborghini prima e Bugatti poi.

La scomparsa di Forghieri, secondo una buona fetta dei tifosi, poteva essere ricordata intitolando la monoposto del 2023 in onore dell’ingegnere, laddove la scelta di Ferrari è stata di mantenere la denominazione consolidata.
Segnaliamo, in merito, alcune iniziative da parte di tifosi organizzati, tra cui quelle promosse da alcuni canali YouTube: varie mail sono state girate agli indirizzi pubblici di Ferrari, nella speranza di sovvertire la decisione di Maranello.

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