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Anche con Hamilton la crisi Ferrari continua. A Maranello si combatte una battaglia notturna al simulatore che decide le strategie. Ecco come funziona e perché è la chiave per il 2026.
L’arrivo di Lewis Hamilton aveva acceso le speranze, ma la crisi Ferrari sembra persistere anche nella stagione 2025, con una monoposto che fatica a trovare la costanza necessaria per lottare al vertice. Mentre in pista Charles Leclerc e il sette volte campione del mondo danno l’anima, a Maranello si combatte una battaglia parallela, invisibile al grande pubblico, che potrebbe essere la vera causa di molte delle difficoltà viste in gara. È la gara che si corre di notte, nel cuore del simulatore.

Dietro ogni vittoria, e soprattutto dietro ogni sconfitta in Formula 1, c’è un team di piloti specializzati il cui lavoro può determinare il successo o il fallimento di un intero weekend. Ma chi sono? Cosa fanno esattamente? E perché il loro ruolo è così cruciale per capire la situazione attuale della Ferrari?
Gli “Eroi nell’Ombra” della Ferrari F1: Una Squadra Cruciale
Quando si parla di pilota simulatore Ferrari, i nomi chiave sono quelli dei piloti di riserva e sviluppo: Antonio Giovinazzi e Robert Shwartzman, a cui si affiancano il veterano dello sviluppo Davide Rigon e il giovane Arthur Leclerc. Non sono semplici “riserve”, ma professionisti strapagati con un’enorme esperienza (dal WEC alla F2), scelti per la loro sensibilità nel tradurre dati virtuali in setup reali. La concorrenza non sta a guardare: Red Bull si affida a figure del calibro di Sébastien Buemi, mentre Mercedes conta su Mick Schumacher, dimostrando quanto questo settore sia diventato un pilastro fondamentale per la performance.
Cosa Succede Davvero al Simulatore Durante un Weekend di Gara?
L’importanza di questo lavoro è massima durante i Gran Premi. Ecco come funziona la “gara segreta”:
- Venerdì: Mentre i piloti titolari completano le Prove Libere, il team al simulatore testa in parallelo decine di assetti alternativi. Se Leclerc o Hamilton si lamentano di sottosterzo, a Maranello provano in tempo reale 10 soluzioni diverse (altezze, ali, camber) per trovare quella migliore da suggerire per il sabato.
- Sabato notte (il momento della verità): Dopo le qualifiche, inizia il lavoro più intenso. Gli ingegneri del simulatore eseguono innumerevoli simulazioni di gara per definire la strategia: quanti giri durerà la gomma Media? Qual è il momento esatto per tentare l’undercut? Cosa succede in caso di Safety Car al 20° giro? La strategia di gara della domenica nasce quasi sempre da queste analisi notturne.
La tecnologia dietro a questi “mostri” è incredibilmente complessa, derivata addirittura dal settore aerospaziale. Per capire meglio la complessità di questi sistemi, vi riproponiamo un nostro video di approfondimento che spiega nel dettaglio come funzionano i simulatori di F1.
Il “Vero” Problema della Crisi Ferrari: Quando il Virtuale non Corrisponde al Reale
Qui si arriva al punto dolente, strettamente legato alla crisi Ferrari. Un simulatore è efficace solo se i dati che produce (“correlazione”) corrispondono perfettamente alla realtà della pista. Se il comportamento virtuale della vettura è diverso da quello reale, tutto il lavoro notturno diventa inutile, se non addirittura dannoso.
Molti degli errori strategici o dei fine settimana “sbagliati” della Ferrari, in cui i piloti si lamentano di un comportamento inatteso della monoposto, potrebbero non nascere da decisioni estemporanee al muretto, ma da una “mappa” strategica fallata in partenza, disegnata su dati di simulazione imprecisi. È una debolezza strutturale che un team come Red Bull sembra aver risolto alla perfezione, e che a Maranello continua a rappresentare un tallone d’Achille.
La Sfida Finale di Vasseur: Prepararsi per il 2026
Frédéric Vasseur ha il compito non solo di migliorare la macchina, ma anche di perfezionare questa “squadra invisibile”. L’arrivo di Lewis Hamilton ha portato in dote una mentalità maniacale per il lavoro al simulatore, mettendo ancora più pressione su quest’area. La rinascita della Ferrari, soprattutto in vista della rivoluzione del regolamento F1 2026, passa inevitabilmente da qui: dalla capacità di unire il talento dei piloti in pista con la perfezione del lavoro svolto, di notte, dagli eroi sconosciuti del simulatore.
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