Ferrari F1 – In seguito alla conferma delle dimissioni di Mattia Binotto, a Maranello devono affrontare un doppio problema.

Dopo settimane di speculazioni che vedevano l’ormai ex team principal di casa Ferrari in procinto di lasciare il mondo della F1, martedì è arrivata la conferma: a Maranello si cerca un sostituto.

All’interno del comunicato che ufficializzava la partenza di Binotto, Ferrari scriveva: “il processo di ricerca di un nuovo team principal è in corso e si prevede di finalizzarlo nel nuovo anno”.

Nemmeno a dirlo, il favorito in questa corsa è proprio il boss dell’Alfa Romeo F1 Frederic Vasseur; ricorderete la fake news uscita il 15 Novembre scorso che dava questo scambio per “consolidato”.

Il presidente della Ferrari John Elkann e l’amministratore delegato Benedetto Vigna devono, però, affrontare anche un’altra sfida: trovare un nuovo responsabile tecnico.

Sì, perché quando ha preso le redini della Ferrari nell’ormai lontano 2019, Binotto ha adottato un doppio ruolo, per nulla convenzionale, alla guida della squadra, causa la mancata promozione di un suo sostituto nel precedente incarico di responsabile tecnico.

Binotto ha sicuramente fatto carriera a Maranello: dopo aver iniziato come ingegnere è, infatti, diventando capo del reparto motori per Ferrari, prima di assumere il ruolo di direttore tecnico nel 2016 (dopo la partenza di James Allison).

Di conseguenza, nelle ultime quattro stagioni, Binotto, delegando alcune responsabilità, è rimasto coinvolto nel reparto tecnico della Ferrari, mantenendo la supervisione e operando anche come team principal.

Ciò significa che la Ferrari ora si trova a dover coprire non uno, ma ben due dei ruoli più importanti nella sua scuderia di F1, in aggiunta apparentemente senza sostituti interni pronti a subentrare. 

E questi non sono solo sospetti: per quanto riguarda il team principal la prova è data dal fatto che al momento della conferma (della partenza) di Binotto, si sono dovuti spingere a guardare al di fuori della squadra.

A meno che la Ferrari non riesca a trovare qualcuno con un background simile a quello di Binotto, che sia quindi in grado di ricoprire il doppio ruolo (team principal e capo tecnico), è probabile che la sua struttura interna debba cambiare, tornando potenzialmente all’approccio più convenzionale cioè avere un capo tecnico su misura.

E c’è di più: la sfida aggiuntiva su questo fronte è che molti dei nomi di spicco affermati in F1 saranno soggetti a lunghi periodi di congedo.

Quando l’Aston Martin si è assicurata Dan Fallows dalla Red Bull come nuovo capo tecnico, ci sono voluti 10 mesi prima che potesse iniziare a lavorare, e comunque solo dopo aver trovato un accordo per abbreviare il suo periodo di ferie.

Per Ferrari sembrerebbe un’impresa davvero ardua quella di trovare una persona esterna alla squadra in tempo per la stagione 2023, per cui è probabile una promozione interna, anche se ciò richiederà una riorganizzazione.

Per quanto sia importante per la Ferrari trovare la persona giusta per guidare la squadra in futuro, dopo la partenza di Binotto, assicurarsi un capo tecnico forte e affidabile è altrettanto rilevante. 

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