Lo spagnolo sarà nel 2021 il compagno di squadra di Charles Leclerc. La Ferrari ha optato per una linea di rottura con un passato di campioni che non hanno portato a Maranello i risultati sperati.

Nell’ambiente del motorsport il cognome Sainz si traduce in costanza, determinazione e solidità. Carlos Sainz, papà del neo acquisto della Ferrari, nel rally ha fatto la storia, vincendo titoli e acquisendo poi la fama di “pilota totale degli sterrati” con i successi alla Dakar. Crescere dietro un’ombra paterna così imponente nel piccolo mondo del motorsport porta benefici e responsabilità. Carlos Sainz Jr. ha saputo cogliere al volo l’occasione di entrare in Formula 1 da una porta principale, il mondo accademico della Red Bull, sfruttando ogni minima chance che gli si è presentata in carriera, ma con l’approccio responsabile di un veterano.

Carlos Sainz Jr. è un talento, offuscato solo da fenomeni ancor più giovani che sono balzati agli onori della cronaca per imprese di precocità fuori dalla norma. La Formula 1 ha sfornato, negli ultimi anni, prodigi come Max Verstappen e Charles Leclerc, che hanno riscritto dei record nella categoria regina del motorsport. Sainz però, sempre in silenzio, ha continuato il suo percorso di crescita, scegliendo di accasarsi con il team Renault, dopo le entusiasmanti battaglie al debutto con Verstappen in Toro Rosso.

Un anno e mezzo in Francia, alla corte di Cyril Abiteboul, fatto di prestazioni tenaci e rimonte. Una crescita lenta ma continua, nello stile di papà Carlos. Una costanza di risultati favorita dalla convivenza con un compagno di squadra esperto come Nico Hulkenberg, che ha sempre fatto della regolarità il suo punto di forza. Nel 2019 il passaggio, con contratto biennale, alla McLaren. Altra eredità pesante, stavolta Carlos Sainz Jr. sostituisce Fernando Alonso. Una successione che in Spagna viene vista come un evidente passo indietro per il team di Woking e, invece, Sainz stupisce tutti con un bottino a fine anno di 96 punti.

Carlos Sainz Jr.Alonso in quattro travagliate stagioni aveva raggiunto in totale 132 punti con la McLaren. In pochi mesi, Sainz crea un’alchimia con la squadra e con il rookie Norris, raggiungendo un podio in Brasile che a Woking mancava da anni. Un exploit pazzesco, figlio di una vettura motorizzata Renault decisamente migliore rispetto alle precedenti guidate dal bicampione di Oviedo, che vale al figlio d’arte il sesto posto in classifica piloti, alle spalle di un certo Vettel. Il sedile del tedesco nel 2021 sarà suo e rappresenterà la sfida più grande per il madrileno.

La carriera in F1 di Carlos Sainz Jr.

Fin dal debutto in Formula 1 lo spagnolo ha dimostrato di avere grandi attributi. Nonostante sia solo un classe ’94, ha già acquisito una grande esperienza. Nel giro di pochi anni è passato dal mondo Red Bull a quello di Woking, transitando anche per il team Renault. Un bagaglio ricco per un ragazzo così giovane. Sainz, particolare non di poco conto, ha mostrato di sapere creare anche un bel clima nel box (con Norris ha instaurato un rapporto splendido) e potrebbe essere un compagno ideale per Charles Leclerc.

Eccezionale nelle partenze (una caratteristica che lo accomuna ad Alonso) e molto maturo nella gestione della gara. Carlos Sainz Jr. è metodico negli allenamenti, ha capacità analitiche ed è sveglio. I 96 punti (davanti ai secondi della RB 2019, Gasly e Albon) dimostrano una regolarità ed una maturità fuori dalla norma. Il sesto posto in classifica piloti 2019 sta a significare che è stato il migliore del centro gruppo e in un ambiente come la Ferrari potrà solo maturare. Contratto biennale per lui e una montagna di soldi in meno alla voce monte ingaggi per la Scuderia Ferrari.

Carlos Sainz Jr.La Scuderia italiana, infatti, ha deciso di puntare tutto sulla spensieratezza di due ragazzi che non hanno nulla da perdere e nemmeno da proclamare. Né Charles Leclerc né Carlos Sainz Jr. partiranno con il favore dei pronostici, ma forse dopo 50 anni di scelte anti-giovani, a Maranello può risultare l’approccio giusto per crescere due ragazzi umili ma determinati. L’ultimo precedente vittorioso della Ferrari in classifica piloti risale al 2007 e anche in quell’anno la Rossa non aveva campioni del mondo in squadra. Un caso forse, ma il Drake approverebbe la scelta di due piloti giovani ed affamati. Carlo e Charles, il futuro è vostro.

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