Il team principal della Ferrari si è concesso ai media nel primo pomeriggio di questo ultimo venerdì di test a Barcellona, raccontando le sue sensazioni dopo 8 giorni di test.

Mentre sta volgendo al termine l’ultima giornata di test al Montmelò, il team principal della Ferrari Mattia Binotto, nel pomeriggio ha incontrato la stampa nel paddock, tracciando quelle che solo le prime sensazioni dopo questa due settimane di lavoro della SF90.

Ovviamente facendo una paragone con i test della passata stagione, a livello di meteo e temperature, la situazione in queste due settimane di test è stata sicuramente più favorevole per i team, visto il sole e il clima mite(ricordiamo come nella prima sessione dello scorso anno fosse addirittura caduta la neve). Per questo motivo mettere sulla bilancia le prestazioni tra i test del 2018 e quelli 2019 è alquanto inutile. Opinione espressa anche dallo stesso Binotto:“Lo scorso anno i test furono molto complessi a causa del clima, quindi è difficile fare paragoni“ ha detto Binotto.

In questi 8 giorni di test, la Ferrari ha certamente messo in mostra i muscoli sin da subito, mostrando una SF90 davvero reattiva, trovando con facilità i tempi (sempre da prendere con le pinze) e che sopratutto ha messo il sorriso ad entrambi i piloti della Rossa. Una monoposto che al momento sembra essere superiore alla Mercedes (di qualche decimo). Eppure Binotto non scende a facili entusiasmi, ammettendo che la Mercedes sarà sempre una minaccia, rimandando al mittente quanto detto da Hamilton…

“Sono state giornate molto intense. Ci stiamo concentrando su noi stessi. Sono contento che Hamilton pensi che noi siamo forti, ma lo sono anche loro. Presumo saremo molto vicini” – ha detto il tecnico l’italo-svizzero aggiungendo qualche dettaglio sul comportamento della SF90 – “Penso che la nostra auto sia molto bilanciata. Questo da confidenza ai piloti. É una macchina guidabile. Andare in pista é sempre interessante. La nostra vettura si é dimostrata bilanciata e stabile in frenata. Questa é la parte che più mi è piaciuta.” 

Binotto

Binotto

 

 

Ma su chi scommette il team principal della Ferrari per la vittoria a Melbourne ? “Vorrei una macchina più affidabile. Scommettere su di noi a Melbourne? No, non ho mai scommesso… ma piuttosto che puntare su un altro team,punterei su di noi” 

Sulla dinamica dell’incidente accorso a Sebastian Vettel, dovuto alla rottura del cerchione della ruota anteriore sinistra causata da un oggetto non identificato, il tecnico di passaporto svizzero ha aggiunto: “L’incidente di Vettel credo sia stato frutto di sfortuna. Qualcosa di impossibile da prevedere e evitare. Sembra che un corpo esterno abbia colpito il cerchione.”

Binotto da capo del reparto motori, nel 2018 era stato promosso e ora si ritrova nell’ arduo compito di team principal in sostituzione di Maurizio Arrivabene oltre che direttore tecnico della Scuderia . Ecco cosa ne pensa Mattia del suo nuovo ruolo.

La struttura non è cambiata molto. Nessun cambiamento importante. Io sono un po’ come un direttore d’orchestra. Dirigo i tecnici, che sono molti, ma poi sono loro a dover fare il lavoro. Non dobbiamo essere al livello degli altri, ma essere i migliori ” – ha detto Binotto, specificando poi  – ” la mia vita personale, da quando sono Team Principal, è cambiata perché aumenta la mia popolarità. Sul lavoro invece avevo molto responsabilità già l’anno scorso”

Il capo del reparto corse è stato poi interpellato sulla questione di Charles Leclerc. Con la sua scelta, la filosofia Ferrari di adoperarsi di un primo pilota e di uno scudiero è stata messa da parte per far spazio a un giovane promettente del programma FDA. Binotto ha ritenuto precisare come Sebastian Vettel rimarrà, al momento, il riferimento per la squadra ma non lesina parole al miele per il giovane monegasco.

“Penso che noi dobbiamo pensare alla Ferrari. Non chiederemo a Charles di far passare Vettel, ma essendo già campione e molto esperto per ora è lui il pilota di riferimento.Charles è un ottimo pilota, sta cercando di imparare a lavorare con i nostri tecnici. Non sono questi test che ci stanno convincendo rispetto alla bontà della nostra scelta.” ha concluso Binotto.

Giuly Bellani

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