Finalmente, il momento tanto atteso, quello della presentazione della Ferrari è giunto.

La vettura di quest’anno appare esteticamente molto simile alla 2018. Le grandi novità sono abbastanza “aspettate”, con la notevole semplificazione dell’ala anteriore e dei suoi flap. Qui però troviamo la grande differenza tra Ferrari (e Alfa) rispetto alle concorrenti.

La parte esterna del flap sembra convergere ad un profilo neutro che, sinceramente, a livello tecnico, è abbastanza spiazzante, in linea con il flap “tagliato” dell’Alfa Romeo. Ad una prima analisi, sembra che il flusso sia lasciato libero di impattare contro lo pneumatico, senza oltrepassarlo od aggirarlo.

Sicuramante l’argomento dovrà essere analizzato con più attenzione.

L’S-duct emerge molto in alto, soprattutto confrontato a quello Alfa-Romeo.Supporti ala e batwing sono in linea con quelle dell’anno passato, così come le pance con lo schema a bocca multipla, con il supporto specchietti che diventa un elemento aereodinamico di supporto del bargeboard laterale, con tre soffiaggi nei pressi dello sponsor Lenovo. Il fondo sembra la summa di tutti gli esperimenti del fine stagione passato, con miriadre di tagli, soffiaggi e slots.

 

Nettamente diverso l’airscope, che quest’anno è triangolare ( richiamando nettamente le formula di qualche anno fa) e bipartito.

 

Il cofano motore palesa un volume addizionale sotto la pinna, in corrispondenza degli scarichi wastegate, che sono accoppiati sopra lo scarico principale, passando tra i due piloni alari che supportano anche una doppia ala (chiamatela pure come volete, vanity wing, t wing,etc).

Molto barocche le bandelle dell’ala posteriore, completamente sfrangiate e separate per gestire l’ala appunto ed il flusso attorno allo pneumatico. Chi si aspettava una rivoluzione rimarrà insoddisfatto, ma la carrozzeria in carbonio, può nascondere tanti segreti, che debbono portare la Rossa a fare l’ultimo sorpasso necessario, quello sulla Mercedes

di @WernerJrQuevedo

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