f1 2026 motori scandalo Mercedes red bull
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F1 2026, Complotto Motori? Mazzola svela il trucco della “Zona Grigia”: “Mercedes e Red Bull sono geni, la FIA sbaglia”

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F1 2026 Motori – Il mondiale di Formula 1 2026 è già iniziato nelle stanze segrete dei progettisti, e con esso le prime feroci polemiche tecniche. Al centro del mirino ci sono Mercedes e Red Bull, accusate di aver trovato una “scorciatoia” regolamentare sui nuovi motori. Ai microfoni di NewsF1.it, l’Ingegnere Luigi Mazzola fa chiarezza: “Non è barare, è genialità. La colpa è di un regolamento FIA che genera paradossi”.

Non siamo ancora scesi in pista con le nuove Power Unit, ma il clima è già rovente. Il termine tecnico che agita il paddock è “rapporto di compressione”. Secondo le ultime indiscrezioni, Mercedes e Red Bull sarebbero riuscite a riportare il rapporto a 18:1, un valore che garantisce una potenza extra fondamentale per compensare il calo della parte termica previsto dal nuovo regolamento.

f1 2026 motori Mercedes Redbull
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Il “Trucco” del rapporto di compressione: Freddo vs Caldo

La polemica nasce dall’articolo 5.4.3 del regolamento tecnico FIA, che impone misurazioni rigorose. Ma dove sta la “genialata”? L’Ingegnere Luigi Mazzola spiega il punto di rottura trovato dai tecnici:

“Il regolamento recita che le procedure di misura del rapporto di compressione devono essere eseguite a temperatura ambiente. Ed è qui che scatta la genialità. Se io a freddo rispetto il limite, ma grazie allo studio dei materiali e della deformazione termica riesco ad arrivare a 18:1 quando il motore è a regime in pista, io sono perfettamente legale”.

Secondo Mazzola, gridare allo scandalo è un errore di prospettiva: “In Formula 1 l’obiettivo è vincere nella legalità. Se trovi una zona grigia e la FIA non l’ha prevista, sei stato più bravo degli altri. Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

F1 2026 confrontato al 2014 e 2009
F1 2026 confrontato al 2014 e 2009

Dalla Brawn GP al DAS: La storia si ripete

Mazzola traccia un parallelo con il passato, citando innovazioni che hanno cambiato la storia:
“Ricordiamoci la Brawn GP con il doppio diffusore o la Mercedes con il sistema DAS. Tutti a bocca aperta, tutti a gridare al baro, ma erano semplicemente soluzioni geniali nate tra le righe di regolamenti sempre più restrittivi. Invece di punire la creatività, dovremmo chiederci perché la FIA scriva regole che si prestano a questi paradossi”.

Il rischio di un “Monomarca” mascherato

L’analisi dell’ex ingegnere Ferrari si sposta poi sulla gestione complessiva della Federazione:
“Più metti paletti, più ti incasini in un dedalo di regole. La FIA vuole controllare i costi e lo spettacolo, ma sta spingendo la F1 verso un monomarca dove le macchine sono tutte uguali. Se pittura di nero tutte le vetture del 2026, farebbe fatica a distinguerle anche un occhio esperto. Bisogna lasciare libertà ai costruttori di innovare, specialmente sulla ricarica dell’energia e sulla gestione della Power Unit”.

Cosa succederà ora?

Con i test prestagionali alle porte, la “patata bollente” è nelle mani della FIA. Modificare il regolamento ora significherebbe penalizzare chi ha investito milioni in una soluzione legale al momento della progettazione. “Mi aspetto furbate in ogni area”, conclude Mazzola, “perché questo è il DNA della Formula 1”.

Non perdere l’intervista integrale a Luigi Mazzola

Secondo voi la FIA deve intervenire e vietare questi ‘trucchi’ o è giusto premiare la genialità di Mercedes e Red Bull? Scrivetelo nei commenti!

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