La Ferrari attraversa una crisi profonda e la stagione 2025 si conferma un vero e proprio record negativo per la Scuderia di Maranello. Dopo un 2024 da vice-campione del mondo e in piena lotta per il titolo costruttori, la SF25 mostra un’evidente involuzione tecnica. Oggi la Ferrari viene superata non solo dalla Red Bull, ma anche da team più giovani e persino da esordienti come Hadjar.
Chi continua a difendere la Ferrari con poca obiettività si aggrapperà ancora alla sfortuna o a piste sfavorevoli. Tuttavia, quanto visto nel Gran Premio d’Olanda conferma che il disastro iniziato in stagione non è frutto di casualità: la monoposto soffre di un progetto totalmente errato.
È inaccettabile che una squadra che solo un anno fa lottava per il mondiale sia ora così lontana dai primi. Le giustificazioni del team e alcune narrazioni della stampa vicina cercano di mascherare la dura realtà: la SF25 è semplicemente una monoposto sbagliata, che ha perso velocità e competitività rispetto alla stagione precedente.
Le strategie degli ultimi GP, come in Ungheria, hanno evidenziato problemi strutturali: la Scuderia ha sacrificato il passo gara per preservare il plank, perdendo così preziose opportunità di podio. La qualifica, una volta punto di forza, non compensa più le debolezze della monoposto in gara.
Questo fallimento non è solo tecnico: è un campanello d’allarme per la gestione del team. Dopo tre anni, Frédéric Vasseur continua a fornire giustificazioni lontane da quanto visto durante questa stagione. La cruda realtà è che la Ferrari ha fatto un passo indietro rispetto al 2024 e serve realismo per correggere la rotta.
Anche i piloti, come Leclerc, non riescono a mascherare i limiti della monoposto. Nonostante alcuni episodi fortunati, come errori altrui o penalità dei concorrenti, il gap con i primi rimane evidente. La Ferrari si trova oggi dietro anche a team di medio-bassa classifica, rendendo la stagione fallimentare.
In sintesi, la SF25 rappresenta uno dei peggiori tracolli nella storia recente della Formula 1: una squadra che lotta per il titolo diventa incapace di competere con esordienti e team minori. L’unica via d’uscita è accettare la realtà, analizzare gli errori tecnici e strategici e ripartire con decisioni concrete, senza nascondersi dietro scuse o potenziali inespresso.