Il bicampione spagnolo non le manda a dire, nel suo solito stile, rappresentando come oggi la mentalità della Scuderia Ferrari sia completamente cambiata.

C’era un tempo, non troppo lontano nel quale per il team più vincente nella storia della Formula 1, arrivare secondi voleva dire una amara sconfitta. Ne sa qualcosa Alonso che ha sfiorato per ben due volte il titolo con la Ferrari e ha subito non poche pressioni per quei trionfi sfuggiti all’ultima curva dopo stagioni grandiose.

Cinque o sei anni fa, quando riuscivo ad andare a podio nove o dieci volte in stagione, quelle volte in cui finivo secondo l’atmosfera nella press conference era simile a quella di un funerale. Ogni volta mi veniva chiesto ‘quando avrei vinto‘”, ha dichiarato Alonso.

Lo stesso discorso si potrebbe fare per altri piloti che hanno cercato di riportare la Ferrari sul tetto del mondo, ma le parole di Alonso raccontano una scomoda verità. Oggi per la Ferrari un secondo posto in qualche gara all’anno rappresenta un traguardo. Un ragionamento che potrebbe essere fatto per altre scuderie in griglia, ma non per la gloriosa azienda nostrana.

Lo spagnolo ha aggiunto: “Quando sottolineo che ho 97 podi, noto che negli ultimi cinque o sei anni quei podi non sono stati tenuti abbastanza in considerazione probabilmente, e lo vediamo adesso“.

Alonso ha un pensiero dolce per Sainz

Sono molto, molto felice per Carlos. Ho parlato con lui in griglia durante l’inno nazionale. In pratica era già sul podio in quel momento perché partiva terzo dopo il guasto di Leclerc e successivamente con i problemi Bottas per lui è andata ancora meglio. Buono per il suo campionato, speriamo di poter vedere presto una vittoria in gara, ma sappiamo che in un circuito normale forse Mercedes e Red Bull sono ancora davanti. Ma è andata bene, aveva un’opportunità e l’ha colta“, ha chiosato Alonso.

La Ferrari, al momento, può gioire per una coppia di piloti giovani e competitivi. Charles e Carlos rappresentano il presente e il futuro del Cavallino, ma la mentalità deve cambiare. Il famoso “ciclo di vittorie” preannunciato da Elkann dovrebbe iniziare tra qualche mese, ma riuscirà la Ferrari a tornare ad essere il punto di riferimento del Circus?

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