Red Bull 2026 – L’addio anticipato di Helmut Marko segna il definitivo smantellamento della vecchia guardia Red Bull. La squadra arriva alla rivoluzione 2026 senza Honda, con una Power Unit tutta da validare e scenari tecnici che preoccupano Milton Keynes. Sullo sfondo resta il futuro di Max Verstappen, legato alle prestazioni della monoposto.

Foto Credit Foto GETTY via media Center Red Bull
L’uscita di scena di Marko chiude un ciclo storico in Red Bull
Il 2025 non segnerà soltanto la fine della stagione, ma anche la conclusione di un’era per Red Bull Racing. Dopo l’allontanamento di Christian Horner, arriva la conferma dell’addio anticipato di Helmut Marko, altro pilastro del modello tecnico e manageriale che ha guidato la squadra negli anni d’oro. Secondo quanto riportato da autorevoli fonti inglesi e olandesi, il consulente lascerà a fine anno con un anno di anticipo rispetto al contratto.
La decisione, presa insieme al CEO Oliver Mintzlaff, completa il ricambio ai vertici e apre una fase totalmente nuova per la struttura di Milton Keynes.
Attriti interni e decisioni controverse
La rottura con la nuova dirigenza avrebbe radici lontane. La gestione autonoma delle attività sportive da parte di Marko, in assenza del contrappeso rappresentato da Horner, avrebbe generato tensioni sempre più marcate.
Tra gli episodi più rilevanti emergono la promozione anticipata di Arvid Lindblad e l’accordo con Alex Dunne senza l’approvazione della squadra, operazioni che avrebbero comportato costi elevati per la loro revisione.
A pesare ulteriormente sono state le dichiarazioni sul presunto aiuto di Kimi Antonelli a Lando Norris in Qatar, un episodio che ha sollevato reazioni negative e costretto il dirigente a una correzione pubblica. Mintzlaff ha scelto di chiudere la questione: uscita a fine 2025.

Il nodo cruciale: la rivoluzione 2026 senza Honda
Oltre agli aspetti politici, la principale incognita riguarda la competitività tecnica del progetto 2026. Con l’addio di Honda, destinata ad Aston Martin, Red Bull Powertrains si troverà ad affrontare un regolamento che richiede una gestione avanzata della componente elettrica, pari al 50% della potenza.
Come evidenziato in RaceTech dall’ingegner Riccardo Romanelli, il salto tecnologico rischia di essere molto più grande del previsto. La competenza Honda nella gestione software e nell’erogazione dell’energia era considerata uno dei punti di forza del pacchetto.
Red Bull Powertrains riparte da zero, con una PU Ford ancora in fase di sviluppo e voci di difficoltà legate alle vibrazioni al banco prova. Ai test invernali 2026 emergerà il reale livello del progetto.

Il futuro di Verstappen e la clausola sulle prestazioni
In questo contesto si inserisce il tema più delicato: cosa farà Max Verstappen? Il contratto dell’olandese scade nel 2028, ma nel suo accordo compare una clausola legata alle prestazioni della monoposto.
Con Horner fuori e Marko in uscita, l’unico fattore determinante resta la competitività tecnica. Se Red Bull dovesse presentarsi nel 2026 con una Power Unit poco efficiente o con problemi di affidabilità, la permanenza del tre volte campione del mondo potrebbe non essere più scontata.
Mercedes e Aston Martin restano alla finestra, pronte a cogliere un’opportunità nel caso la squadra di Milton Keynes dovesse attraversare una fase di regressione tecnica.
La fine di un’epoca o una transizione necessaria?
La Red Bull che ha dominato la Formula 1 dell’ultimo decennio sta cambiando identità. La perdita simultanea dei principali riferimenti, unita alla sfida tecnica più complessa dell’era ibrida, apre scenari di forte incertezza.
ANALISI FINALE
L’addio di Marko rappresenta molto più di un cambio dirigenziale: è il simbolo della fine di un ciclo che ha portato Red Bull ai vertici della Formula 1 moderna. La combinazione tra un progetto tecnico ancora acerbo, la mancanza del supporto Honda e un pilota come Verstappen che valuta il futuro con pragmatismo rende il 2026 un vero banco di prova.
La domanda centrale rimane una: la struttura costruita attorno al binomio Horner–Marko era parte integrante del successo o Red Bull saprà reinventarsi in tempo per la più grande rivoluzione tecnica degli ultimi anni?
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