A Maranello sembra non tirare una bella aria vista una chiara divergenza strategica ai vertici della Ferrari. Fred Vasseur, Team Principal della Ferrari, ha preso pubblicamente le difese dei suoi piloti, Charles Leclerc e Lewis Hamilton, minimizzando le loro frequenti espressioni di frustrazione post-gara, anche a fronte delle critiche ricevute dal Presidente John Elkann.
La stagione 2025 è stata archiviata come un quasi totale fallimento per Maranello, che non è riuscita a conquistare nemmeno una vittoria, chiudendo l’anno addirittura al quarto posto nel campionato costruttori dietro a McLaren, Red Bull e Mercedes.

Ferrari: Elkann attacca, Vasseur risponde
La delusione dei piloti si è spesso manifestata apertamente. Al Gran Premio del Brasile, ad esempio, Hamilton ha sintetizzato il momento difficile definendolo “un incubo” in seguito a un doppio ritiro. Tale negatività costante non è piaciuta ai piani alti di Maranello. Il Presidente Ferrari, John Elkann, aveva infatti invitato i due campioni a “concentrarsi sulla guida e parlare di meno”, un commento che aveva innescato un ampio dibattito sulla gestione della comunicazione interna ed esterna.
Vasseur sembra però non curarsi dell’importanza mediatica dei commenti, concentrando la sua attenzione esclusivamente sulle dinamiche interne al team. Dopo il Gran Premio di Abu Dhabi, che ha visto la Ferrari concludere quarta e ottava, Vasseur ha chiarito la sua posizione: “Non presto attenzione alla reazione nell’area TV”.
Per il Team Principal, l’emotività e la frustrazione, anche se esposte, sono solo un sintomo di una sana ambizione. La vera metrica è ciò che accade lontano dalle telecamere. “La cosa più importante per me è avere un ragazzo che torna da noi e spinge la squadra a fare un lavoro migliore e a lavorare tutti insieme per cercare di ottenere risultati migliori”.
Vasseur ha citato in particolare Leclerc, di cui conosce la tempra da molti anni: “È sempre un po’ critico, prima con se stesso, poi con la squadra e con tutti, ma è sempre con una dinamica positiva. Conosco Charles da 10 anni, 16 anni ed è sempre stato così. Si lamentava sempre di tutto. Ma è una dinamica positiva che siamo lì solo per fare un lavoro migliore“.
La filosofia di Vasseur
La filosofia di Maranello è dunque molto chiara: “Non importa se sei P4, P3, P1. Il DNA è quello di fare un lavoro migliore. Accetto perfettamente questo e la cosa più importante per me è che mantengano lo stesso approccio al debriefing. Per cercare di ottenere una macchina migliore, una squadra migliore, un tutto migliore ed è così che miglioreremo“.
Vasseur ha poi continuato il discorso, dichiarando la vitale importanza delle critiche da parte dei piloti per spingere il team sempre più al limite. “Sarei distrutto se avessi i piloti che mi dicono che stiamo facendo un buon lavor. Il riassunto della stagione per un pilota è trovare dove possiamo migliorare. Non sono lì per avere [piloti che mi dicono] ‘stiamo facendo un buon lavoro su questo e questo e questo’. Il loro DNA e il mio DNA è cercare di spingere la squadra a fare un lavoro migliore. Significa che devono venire da noi, Charles e Lewis, quando non è Lewis, è Charles, sono entrambi. Devono venire da noi e spingere la squadra al limite. Ovunque, in ogni singola area e di sicuro, possiamo migliorare e possiamo migliorare ovunque”.
La conclusione del Team Principal è che l’atteggiamento non è cambiato anche nei momenti di maggiore successo, citando il feedback di Leclerc dell’anno precedente: “L’anno scorso, stavamo lottando fino all’ultima curva e la reazione è stata esattamente la stessa. E Charles ha detto, ‘OK ragazzi, dobbiamo migliorare in ogni singola area. Il simulatore, il set-up, l’aerodinamica’. Questo è il DNA del loro lavoro e il DNA del nostro sport. Non sono affatto scioccato quando vengono da me e dicono, Fred, dobbiamo migliorare su questo, questo, questo, questo, questo perché è quello che stiamo chiedendo loro di fare”.
Analisi finale
Il contrasto tra il presidente Elkann e il Team Principal Vasseur rivela due filosofie di gestione in competizione. Elkann sembra privilegiare la disciplina e l’immagine aziendale, temendo che la frustrazione pubblica possa indebolire il brand o la morale. Vasseur, al contrario, adotta un approccio orientato al miglioramento tecnico, vedendo l’emotività critica di entrambi i piloti non come un problema di PR, ma come una risorsa fondamentale.
Per Vasseur, i piloti sono i sensori più sofisticati delle carenze della vettura. Visto il continuare a incoraggiarli a “spingere al limite”, la critica interna diventa di vitale importanza per migliorare sempre di più tutte le aree sia del team che della vettura. La sua difesa dell’atteggiamento dei piloti sottolinea una cultura interna che valorizza l’onestà tecnica e la spinta all’eccellenza rispetto a una facciata esterna di serenità forzata. Questa strategia mira a rafforzare la Ferrari dalle fondamenta in vista delle future sfide regolamentari.


