PRESTAZIONI FORMULA UNO, LA GP2 SI AVVICINA

Il campionato di F1 è al suo terzo appuntamento e le vetture hanno cominciato a subire quegli interventi che si chiamano evoluzione, quindi delle migliorie atte a implementare le prestazioni, certo alcuni Team sono ancora agli inizi ed hanno progredito meno di altri, però al terzo appuntamento qualcosa si è cominciato a vedere; questo week end ha coinciso anche con il debutto della GP2 nella stagione, vetture molto diverse da quelle della serie Regina, ma comunque pur sempre una prima stagionale, ed alcuni risultati sono per certi versi sensazionali, non parleremo delle prove libere, in quanto ognuno ha il suo lavoro da fare e le prestazioni non possono essere necessariamente le migliori possibili, prenderemo invece a confronto le qualifiche di entrambe le categorie, riflettendo su cosa veramente hanno portato le nuove vetture in termini di velocità e limiti da raggiungere.


Nelle qualifiche di GP2 J. Palmer ottiene la pole con il tempo di 1’38”865, mentre in F1 Max Chilton, l’ultimo classificato segna sul cronometro 1’37”913, come si può notare c’è un solo secondo di distacco tra le due vetture e questo può sembrare notevole, ma non lo è affatto, nella categoria cadetta, che è una monomarca, si corre con Telai Dallara e motori Mecachrome, tutti hanno lo stesso telaio e lo stesso motore, quest’ultimo di fatto congelato da anni per questioni di risparmio economico, la potenza è intorno ai 600 cv, come quelli delle F1 se si esclude quella aggiuntiva dell’unità elettrica di circa 160cv, quindi potenze simili ma vetture profondamente diverse, da un lato abbiamo quella che DOVREBBE essere la massima espressione dello sport automobilistico, quindi velocità e limiti difficili da raggiungere per un essere umano (ma di questo parleremo in seguito) e dall’altra vetture plafonate con ridotti margini di sviluppo, una categoria nata, non solo per far da contorno alla F1 ma anche come veicolo di crescita di giovani e talentuosi piloti, eppure ci troviamo ad oggi a vetture dalle prestazioni molto simili e questa è la VERA contraddizione di un mondo che HA PERSO tutto il suo appeal, perché la gente ama la F1? E’ una domanda da farsi, perché ci sono i grandi marchi? Ferrari, Mercedes, Renault, ma una volta non sempre erano presenti, anzi la storia di questo sport è stata fatta sì da chi produce anche vetture di ‘serie’ come la Ferrari, ma anche da Team come la McLaren, la Williams, la Lotus e la lista sarebbe lunga, allora forse i motivi sono altri, la massima serie piace perché è lì che nascono o che nascevano, vetture estreme, dotate di velocità in rettilineo ed in curva, espressione di tecnologia a livelli top, e soprattutto di fantasia nello sviluppare ed inventare nuove componenti, nuovi motori e addirittura nuovi processi industriali di produzione, una competizione in cui si cerca il limite, tecnologico ed umano, tutto infranto dalle regole degli ultimi anni, i Piloti non arrivano alla loro prestazione massima, anzi le vetture IBRIDE attuali raggiungono facilmente il limite prestazionale e quindi strutturale in pochissimi secondi, in questa fase è il pilota ad essere ‘plafonato’, vorrebbe spingere di più, vorrebbe andare ancora più veloce, vedere scorrere la pista come un tunnel, ma non lo può fare, la macchina non va oltre, le correzioni per ora sono limitate al ‘calcio’ del turbo in accelerazione, ed anzi il vero lavoro è compiere 6-7 se non di più, operazioni al volante per regolare i vari apparati in un solo giro, si arriverà ad una F1 con una cloche invece di un volante? O un giorno i piloti saranno seduti al box col casco interattivo e le vetture saranno comandate a distanza? Magari il tutto in nome della sicurezza; inoltre, e questo non è affatto irrilevante, se le regole decidono tutto su come deve essere fatto un motore, cilindrata, inclinazione cilindri, numero degli stessi, giri massimi, consumo, etc. etc. come fa la tecnologia ad evolvere se imbrigliata in regole così severe? L’evoluzione presto si fermerà e si potrà lavorare solo su software e aerodinamica, (per la gioia degli Inglesi), quindi il motore, il CUORE PULSANTE di una vettura, avrà un ruolo relativamente importante SNATURANDO COMPLETAMENTE LE CARATTERISTICHE DELLA FORMULA UNO. Inoltre e su questo c’è molto da riflettere, quanta di questa tecnologia sarà veramente presente sulle normali auto da strada? Forse i grandi marchi potranno trasferire una parte di essa sulle loro vetture di punta e dai costi molto elevati, ma le utilitarie, le auto più vendute del mondo, difficilmente saranno dotate di motori turbo, accumulatori, brake-by-wire, recupero energia cinetica, costosissimi software e centraline etc. Molto più probabilmente la mobilità del futuro, almeno fra 50 anni, viste le riserve petrolifere ancora ben solide, sarà su vetture completamente elettriche, ed infatti è su questo che ci si sta concentrando oggi nella ricerca, più che su auto ibride complicate e soprattutto costosissime, sia nell’acquisto che nella gestione, infatti, e questo è un dato accertato, gli interventi di manutenzione per eventuali guasti di questi propulsori hanno costi proibitivi per un normale utente della strada. In definitiva stiamo assistendo alla distruzione più o meno voluta del nostro amato sport, nel nome di presunti risparmi energetici (le F1 turbo degli anni ’80 consumavano come le vetture odierne), e di contenimento dei costi tutti da accertare visto quanto è complicato intervenire sulle nuove P.U. e quanto è difficile renderle competitive, c’è da giurare che si faranno, e si stanno facendo spese folli per riuscire a renderle prestazionali e superare la concorrenza, e non ci sarà da lavorare solo su motore e telaio, ma su una componentistica così allargata da coinvolgere una quantità maggiore di personale e di aziende collegate con un NETTO AUMENTO DEI COSTI TOTALI che potranno permettersi veramente in pochi, non basterà l’idea geniale, l’impegno, o una differente sistema di lavoro, ci vorranno fior di quattrini, che potranno spendere solo i Motoristi, i quali, ovviamente, terranno per se stessi i nuovi pezzi o i nuovi software, relegando ancor di più i Team minori al ruolo di comprimari…

Forse per rendere più interessante la massima Formula sarebbe bastato introdurre regole meno ferree, dando più spazio alla fantasia e concedendo anche a chi non è ai vertici di poter mettere in atto una propria idea magari vincente, così da creare un minimo di equilibrio tra i primi e gli ultimi, ma forse non si è voluto fare proprio per non far perdere ai Team di vertice la loro leadership…

Marco Asfalto   

Twitter : @marcoasfalto

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