In questi ultimi giorni è salita alla ribalta la questione del carbonio per due inconvenienti capitati alla Ferrari. Purtroppo la conoscenza comune è assai carente ed online si trovano articoli di eminenti esperti che evidentemente, del materiale principe di telai e carrozzeria delle Formula 1, non capiscono molto.
La fibra di carbonio è un tessuto resistentissimo, impregnato di resina epossidica, che viene polimerizzata in autoclave ad alte temperature e pressioni. Sebbene Ferrari abbia un reparto compositi che produce quasi tutti i componenti, alcuni sono delegati a ditte esterne, vuoi per questioni di costi, vuoi per questioni di know how delle singole ditte su componenti particolari. Si parla infatti della rottura di un condotto in carbonio quale causa delle tribolazioni di Vettel e Raikkonen.
Tale componente è si prodotto da un’azienda esterna, ma sotto progettazione Ferrari, con ogni dettaglio della realizzazione severamente indicato dai progettisti del Cavallino. Chi ha quindi voluto accusare questo “fornitore esterno”, fa un grave torto intellettuale, con il solo obiettivo di scagionare la Ferrari. Se veramente le voci sono vere e due componenti uguali sono rotti, non è per errato controllo qualità o per errata produzione del pezzo, ma errata progettazione. Questi componenti sono complessi e delicati, al limite delle performance di un componente in carbonio (l’alta temperatura e le resine non vanno d’accordo). Ma dare la colpa ai tecnici del Cavallino è un inutile scaricabarile: col senno di poi, tutti i componenti che si sono rotti in decadi di Formula 1 sarebbero potuti essere progettati con più margine per evitare tali rotture. Ancora una volta, disonestà intellettuale. Ammesso sempre, che tutte le voci circolate siano vere. Tanto si discute inoltre della possibilità per la Ferrari di sostituire o meno il cambio danneggiato con l’incidente tra Vettel e Stroll.
Al di là del, secondo me sacrosanto, diritto della Ferrari di cambiare un componente danneggiato in Gara (e secondo il sottoscritto, questo è ciò che autorizzerà la FIA), andiamo ad esaminare il cambio. Questi è composto da tre elementi: la catena di ingranaggi che costituisce il cambio vero e proprio, il carter che funge da supporto a questi ingranaggi e la struttura di carbonio che irrobustisce il carter, che fa anche da supporto alle sospensioni posteriori. Qualunque tipo di attacco tramite filettatura NON può essere fatto direttamente sul carbonio laminato: è necessario un inserto di alluminio o per lo meno dei filetti metallici riportati su un inserto di Carbonio. E proprio questa filettatura è quella che sicuramente si è danneggiata quando la sospensione è stata strappata via. Se il danno comprende solo i bracket di metallo vincolati da viti al cambio, questo è salvo, se invece anche questi elementi sono stati strappati via, è possibile che la filettatura sia danneggiata. A questo punto, la Fia potrebbe autorizzare una riparazione locale del cambio, possibile se il danno non è gravissimo. Insomma, niente è certo, ma anche stavolta la federazione deve prendere una decisione altamente influenzata dalla politica piuttosto che dalla tecnica.
Ing. @WernerJrQuevedo