Analisi GP del Belgio SPA

In certe gare andare ad analizzare i tempi e quindi le prestazioni di alcune vetture può essere fuorviante e questo è ancor più vero nella gara del Belgio, alcuni incidenti hanno infatti condizionato la gara a tal punto da non trovare un termine di paragone tra alcune macchine in corsa, mi riferisco soprattutto alla Ferrari, che dopo il crash della prima curva ha gareggiato con entrambe le vetture danneggiate e nel traffico di metà classifica. Dopo la bandiera rossa per l’incidente di Magnussen, andato a sbattere contro le barriere a oltre 300 Kmh uscendone incolume, la gara è ripartita con questa classifica al giro 11 (primi 11), Rosberg; Ricciardo; Hulkenberg; Alonso; Hamilton; Massa; Kvyat; Perez; Palmer; Grosjean e Vettel; Raikkonen era in 15° posizione, le Ferrari sono riuscite poi, grazie ad una bella gara in rimonta ad arrivare rispettivamente in 6° e 9° posizione. Rosberg si è involato tranquillo alla vittoria senza che nessuno mettesse mai in discussione il suo dominio agevolato soprattutto dall’incidente alla prima curva innescato da Verstappen che si va ad infilare in un pertugio e con le ruote quasi tutte fuori della pista anche se interno alla curva e Vettel che stringe su Raikkonen il quale si è trovato l’Olandese in un punto in cui ‘non doveva esserci’, questo ha permesso a Rosberg di non essere attaccato proprio da quelle vetture che erano parse più competitive nelle qualifiche.

La strategia di Verstappen era quella di sorpassare Rosberg (gomme Soft) e mettersi al comando con le gomme SuperSoft, cercare di distanziarlo il più possibile e poi fare una aggressiva strategia a 3 soste, ha invece sbagliato alla partenza ed entrambe le Ferrari gli erano davanti alla prima curva. Hamilton arriva al traguardo in 3° posizione, agevolato anche lui da quanto accaduto all’inizio ma è stato comunque autore di una bella gara con 2 soste (dopo quella del 9° giro a causa della bandiera rossa), alla ripartenza della 11° tornata era 5° con un gap di 4,8 secondi da Rosberg.

 

Il Tedesco della Mercedes ha ‘giocato’ fin dalla ripartenza e senza mai forzare fino in fondo, troppo superiore la sua monoposto in ogni frangente, lo dimostra il giro d’attacco che è proprio il passaggio in cui registra il suo best-lap infatti ferma il crono su 1:51.746 (lap 11)  con gomme MEDIUM, mentre Ricciardo su SOFT segna 1:52.461 anch’egli ha realizzato il suo miglior giro alla ripartenza, ma ecco i tempi dei due

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Alla 11° tornata Rosberg aveva un vantaggio su Ricciardo di 1,432 secondi, al 24° passaggio invece tale vantaggio era di 9,935 sec.  Da notare come entrambi al 12° passaggio alzano il piede, tuttavia l’Australiano rallenta di circa 1 sec. per preservare le gomme più morbide, mentre Rosberg segna 1:53.894, oltre 2 secondi più lento del giro precedente pur montando il compound più duro a disposizione; la sua media sarà intorno al 1:53 alto per tutto lo stint. Quasi inutile rimarcare come la Mercedes sia irraggiungibile benché in qualifica era sembrato il contrario, io stesso infatti avevo delle perplessità riguardo ai tempi della Pole di Rosberg, appariva troppo vicino agli inseguitori, probabilmente tale situazione si è verificata perché nella Q3 si sono usate le gomme SUPERSOFT con delle pressioni imposte dalla Pirelli; ma sembrava ovvio che la Scuderia Tedesca avesse poi puntato sulle gomme MEDIUM in gara, qualcosa che le riesce molto bene anche se non testa tali pneumatici durante il week end, come ha fatto altre volte del resto. Lo stesso Hamilton si era lamentato delle pressioni imposte in un’intervista, sembra evidente che con i valori di pressione si riesca in qualche modo a sfruttare meglio le gomme, soprattutto quelle più dure.

 

A confermare quanto scritto in precedenza ci sono i tempi di Hamilton che seppure ripartito in 5° posizione con gomme SOFT NUOVE non ha fatto gli stessi tempi di Rosberg nello stint centrale; ripeto aveva davanti degli avversari, tuttavia qualche passaggio avrebbe dovuto farlo più veloce del Tedesco, ecco i tempi dello stint centrale

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Solo nella tornata n. 12 Hamilton è più veloce di poco più di 1 decimo del rivale, in quel momento era in lotta con Hulkenberg, ma una volta sorpassato, durante il passaggio 17, non è riuscito ad avvicinarsi ai tempi di Rosberg ed in quel momento aveva pista libera perché Ricciardo era a circa 6 secondi.

Quello che è straordinario, però, è quanto accade nello stint finale quando Hamilton monta le MEDIUM USATE e a quanto pare non viene neppure informato di tale scelta, almeno è quanto si è dedotto da un Team-radio; è interessante andare a vedere la media delle tornate dalla 23° alla 31° con gomme SOFT NUOVE e metterla confronto con i giri dal 34° al 41° con gomme MEDIUM USATE. Ecco la media di queste tornate LAP 23-31 (9 giri) timing 1:53.015; LAP 34-41 (8 giri) timing 1:52.075. La Mercedes è più veloce di quasi 1 secondo con le gomme Medium benché usate, questo la dice lunga sulla supremazia dei Tedeschi nelle ultime stagioni e fa sorgere il sospetto, se mai ce ne fosse bisogno, che a volte giochino al gatto col topo…

Marco Asfalto

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