Esattamente un campionato dopo, la Mercedes “potrebbe” conquistare (in attesa del giudizio su Kimi Raikkonen, “under investigation” per il contatto avvenuto all’ultimo giro) il secondo titolo Costruttori di fila, mentre Lewis Hamilton fa suo il successo numero 42 in carriera (raggiungendo così Vettel e superando Ayrton Senna nelle statistiche all-time) ed il primo match-point per il titolo Piloti 2016, per effetto del ritiro (al giro 8) del compagno di team Nico Rosberg, afflitto dall’insolita rottura del pedale dell’acceleratore sulla sua W06-Hybrid che, di fatto, gli impediva di guidare. Una sfortuna enorme quella del tedesco, dopo aver ottenuto la pole “di forza” ed essere scattato perentoriamente alla partenza tenendo dietro il bicampione inglese.
La Ferrari, con Sebastian Vettel, concretizza al massimo il potenziale disponibile, ottenendo il giro più veloce e la seconda posizione in gara, ed il secondo posto nella classifica Piloti ai danni dell’altro tedesco figlio di Keke.
L’altro pilota Ferrari, Kimi Raikkonen, nonostante una corsa volenterosa (ed una grande partenza, che lo aveva portato da 5° a 3°), ha commesso più di una sbavatura, sia nelle ripartenze dopo le due safety-car (dove ha subito i sorpassi di Bottas nella prima e di Vettel successivamente), intervenute ai giri 1 e 12 per il contatto Hulkenberg-Ericsson e per il crash di Grosjean, sia (e soprattutto) nel corso dell’ultimo giro, dove ha “spedito” fuori pista un incolpevole Bottas nella lotta per il gradino più basso del podio.
Terzo posto che così è andato ad appannaggio di Sergio “Checo” Perez e della sua Force-India, autori di una gara magistrale, grazie all’attento controllo fino al traguardo del degrado delle coperture Pirelli PZero Soft Yellow sostituite già nei primissimi giri di gara.
Sulle gomme Pirelli: contrariamente alle loro caratteristiche costruttive (la mescola SuperSoft “rossa” è di tipologia “low working range”, mentre la “gialla” Soft è una “high working range”) la Ferrari si è inspiegabilmente trovata peggio con il compound più tenero proprio perché aveva maggiori difficoltà nel portarle in temperatura (al contrario della Williams, veloce ma con più degrado), mentre con le Soft ha mostrato un passo decisamente più competitivo nei confronti della Mercedes. Elementi che necessiteranno di approfonditi studi da parte della Scuderia di Maranello, anche perché (la notizia è quasi ufficiale) Pirelli ha trovato l’accordo con la Federazione per prolungare il contratto di fornitura di ulteriori 3 stagioni (fino al 2019).
Fa notizia (e morale) il piazzamento a punti con entrambe le vetture della McLaren-Honda (anche grazie ai ritiri, tra cui quello della Red Bull di Ricciardo, per una sospensione rotta mentre lottava per il podio, al giro 49): quasi una vittoria per il team di Woking, in attesa di tempi migliori.
Semplicemente stoico Carlos Sainz Jr: dopo il “botto” di ieri, è riuscito a schierarsi al via e solo un problema ai freni gli ha impedito di artigliare un meritatissimo 7° posto.
Tra quindici giorni, sul circuito di Austin, Lewis Hamilton avrà la prima chance di laurearsi Campione del Mondo 2015, così come la Mercedes.
Sempre che gli steward di gara non gli possano “dare” di fatto il titolo già in serata, scatenando copiosi festeggiamenti a base di “vodka e champagne” per il team di Brackley-Brixwoth-Stoccarda.

di Giuseppe Saba


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