F1 Lewis Hamilton, fresco vincitore del Gran Premio d’Ungheria, è tornato a parlare di razzismo, e lo ha fatto attraverso la sua pagina Instagram dove ha condiviso un post in cui si è detto insoddisfatto di quanto, a suo dire, poco facciano sul tema alcuni team.

Ecco le parole del pilota inglese: “Oggi ho corso per tutti quelli che stanno spingendo per fare cambiamenti positivi e combattere la disuguaglianza, tuttavia, purtroppo, come sport dobbiamo fare molto di più. È imbarazzante che molte squadre non abbiano assunto alcun impegno pubblico nei confronti della diversità o che non siamo riusciti a trovare correttamente il tempo per compiere un gesto simbolico a sostegno della fine del razzismo prima della gara.

Oggi si sentiva affrettato e mancava enormemente l’organizzazione e lo sforzo, che a sua volta diluisce il messaggio e fa sembrare che ci fosse qualcosa di più importante. Non importa se ti alzi o ti inginocchi, ma dovremmo mostrare al mondo che la F1 è unita nel suo impegno per l’uguaglianza e l’inclusività. F1 e la FIA devono fare di più. Non esiste una soluzione rapida per la disuguaglianza razziale, ma è certamente qualcosa che non possiamo riconoscere una volta sola e poi andare avanti. Dobbiamo rimanere concentrati, continuare a evidenziare il problema e rendere responsabili quelli con il potere.”

Le parole del sei volte campione del mondo non sono di certo una novità, anzi è emerso, secondo alcune indiscrezioni che già durante il primo Gran Premio in Austria in pilota non fosse soddisfatto dall’atteggiamento di alcuni piloti e pare pretendesse che tutti si inginocchiassero prima dell’inno nazionale.

Inoltre, solo pochi giorni fa si era schierato contro l’atteggiamento della Ferrari, a suo dire poco coinvolta nella lotta contro il razzismo:“I tecnici della Red Bull si sono inginocchiati, ed è stato un momento bellissimo. La Ferrari invece? Nella scuderia lavorano in migliaia, ma nonostante ciò non è stata proferita alcuna parola. Nessuna manifestazione di attenzione al tema“

Un tema, che continua a tenere banco all’interno e fuori dal paddock, anche tra i giovani piloti c’è chi ha sposato a pieno il movimento Blacklivesmatter, scegliendo di inginocchiarsi, come Lando Norris e chi come Leclerc, pur dichiarandosi assolutamente antirazzista, ha scelto una linea diversa.

Ciò che appare quasi scontato , in questa singolare stagione è che Lewis Hamilton sicuramente farà il possibile per tenere accesa la luce su un tema che per ovvie ragioni è a lui caro, senza dimenticare che al pilota inglese piace essere protagonista indiscusso in pista, grazie ad una vettura spaziale, ma non di certo denigra i riflettori che si accendono sulla sua persona quando si spengono i motori.

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