Dopo l’introduzione delle nuove ali posteriori con le bandelle inclinate che disegnano una “s”, la federazione ha notato (con colpevole ritardo) che la visuale dei piloti garantita dagli specchietti, era notevolmente limitata. Se gli specchietti fossero elementi “neutri” a livello aerodinamico, il problema si sarebbe risolto cambiando le norme per tutti, senza problemi. Ma in F1, si sa, qualunque elemento è un appiglio a cui gli aerodinamici si adattano per migliorare l’efficienza della vettura. Aggiungiamoci inoltre che, in passato e non solo in F1, il problema degli specchietti che volano via per una rottura al supporto, ha causato non pochi grattacapi.
Il regolamento dice che i supporti e la carenatura dello specchietto, possono ridurre al minimo gli effetti deleteri sull’aereodinamica, ma che gli effetti BENEFICI devono essere “casuali” o “minimi” [incidental or at least minimal].E’ facile comprendere come, al giorno d’oggi, termini vaghi e soggettivi come quelli usati, sono pane per i denti degli aerodinamici. La FIA stessa si dice non soddisfatta del regolamento attuale [!!!]. La maggior parte dei team sfrutta infatti i supporti, come veri device aerodinamici: proprio per questo il numero di supporti è aumentato, con la scusa di facciata di aumentare la sicurezza, ma con la reale intenzione di aumentare il numero di elementi che “pettinano” i flussi. Mercedes ha inserito infatti dei supporti ulteriori, che la FIA ha “minacciato” di testare “fisicamente”, abbaiando senza mordere, visto che questi test non sono mai stati definiti e che quindi, non possono essere messi in pratica. Ulteriore controversia, è la posizione degli specchi: da sempre questi sono montati al telaio con una “L” che va verso l’alto, ma l’introduzione dell’Halo ha suggerito di sfruttare questo elemento per alzare gli specchietti senza allungare (ed indebolire) il supporto. Questa soluzione, ottimale per la visibilità, è stata però scartata da tutti i team, proprio perchè lo specchietto (ed i suoi supporti) vengono allontanati dal corpo vettura, perdendo la funzione aereodinamica. Solo un team ha abbracciato questa soluzione, lo stesso team che aveva creato un particolare specchietto a doppia carenatura. Si tratta di Ferrari, unica scuderia ad avere una presa d’aria che prende il flusso non in direzione di marcia, ma con una inclinazione dall’alto. E lo specchietto a doppia carenatura, era in grado di fungere da convogliatore, rispettando alla lettera il regolamento. Potendo posizionare lo specchietto sull’halo, il risultato era migliore, perchè l’effetto non è dovuto al supporto, ma al corpo vero e proprio. Altra furbizia Ferrari è stata quella di montare una vera e propria “ala” sul supporto discendente dall’Halo, con una stecca verticale che la qualificava come “supporto”.


Chiaramente ora, tutti gli altri team, vogliono tornare indietro agli specchietti sul corpo vettura, addirittura con dei test (patrocinati da FIA e svolti da Mercedes) su specchi più grandi ed in posizione diversa.
Come sempre di recente, la figura della Federazione è imbarazzante, con evidenti raggiri dello spirito del regolamento, su un elemento fondamentale per la sicurezza come lo specchietto retrovisore. Basterebbe davvero poco per imporre a tutti una geometria, ma una nave in mezzo a tanti venti, non troverà mai un porto sicuro…ed è questa la miglior metafora per definire il team di ingegneri della Federazione che dovrebbero assicurare il miglioramento costante della sicurezza dei piloti.

di @WernerJrQuevedo 

 

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