Cerchiamo di fare luce su quanto avvenuto nei test di Silverstone
Abbiamo evidenziato nelle foto due principali modifiche viste, presenti su RedBull e su Mercedes.
Per quel che riguarda la vettura austriaca notiamo la presenza di mozzi forati all’anteriore anche per lei.
Per quanto concerne la vettura tedesca invece vi è l’abbandono del vecchio monkey sit, molto articolato e su tre livelli, per ritornare su una soluzione più simile alla Ferrari.
Parlando di RedBull e quindi in un certo senso anche di Ferrari, pare strano che la squadra di Vettel e Ricciardo abbia cominciato lo studio di un elemento cosi particolare come il mozzo forato e sembrerebbe strano se fosse fine a se stesso. Ci viene quindi in mente che potrebbero esserci altre possibilità di utilizzo e l’unica domanda alla quale dobbiamo rispondere è: quando? Anche per il fatto che il sistema l’avevamo già analizzato a fondo in un articolo precedente.
Per sapere se questo elemento possa essere usato nell’immediato e quindi ad Hockenheim dobbiamo provare ad estrapolare alcuni dati del circuito.
Innanzi tutto contiamo 4 rettilinei molto lunghi di cui il più lungo misura addirittura 1km.
È una pista con un tempo di percorrenza non troppo elevato: 1m16s (dato 2012)
E questi numeri indicano proprio una elevata importanza di avere una buona vettura settata per le velocità massime, sacrificando la deportanza aerodinamica.
A ben vedere sacrificare la deportanza aerodinamica qui non comporterebbe troppi danni dato che molte delle curve presenti in questo tracciato sono in realtà con raggi di curvatura molto ridotti e quindi da effettuare a bassa velocità. La curva 2 e la 4 per esempio sono tornanti, e anche la 6 è a gomito con raggio di curvatura ridotto.
A parer nostro, quindi, si potrebbe dire che non è troppo efficace il sistema studiato dalla RedBull per questa pista, dato che avevamo già appurato al seguente articolo:
https://www.newsf1.it/f1-news-perche-la-ferrari-ha-usato-solo-cina-mozzi-forati103/
Che i mozzi forati divengono controproducenti sui lunghi rettilinei ad alta velocità e la loro applicazione è ideale se applicati su pista con curve medie e rettilinei non troppo lunghi. Potremmo vedere entrambe le scuderie, l’italiana e l’austriaca, senza questa soluzione, oppure reputo che solo la Ferrari abbia quel poco di potenza in più che gli permetterebbe di sfruttare questo sistema, anche se reputo difficile che avvenga.
Certamente può essere uno studio che troverà applicazione su altre piste.
Invece, per quanto riguarda la Mercedes, credo che il discorso possa essere più semplice: perché abbandonare la soluzione a “scarichi soffiati” di monkey sit, presente per altro fino allo scorso weekend di gara, per adottare un ala che a confronto sembra non poter dare gli stessi risultati?
La risposta risulta semplice: per colpa della Williams. Il circuito su cui si correrà in Germania è velocissimo e la squadra inglese, assieme a Bottas in particolare, ha dimostrato già quanto vale su tratti rettilinei ad alte velocità: si veda gp di Austria.
La Mercedes non ha più in tasca tutto quel surplus di velocità di punta che aveva e non può più permettersi certe finezze, in particolare non può più permettersi un monkey sit cosi controproducente per la resistenza aerodinamica (nonostante la deportanza elevatissima che genera).
In questo componente infatti scordiamoci l’effetto soffiaggio degli scarichi per due motivi: anche fosse molto vicino al condotto dei gas combusti, non creerebbe una depressione nella zona superiore a questo, data la limitata superficie, la limitata incidenza. Inoltre possiamo vedere la distanza a cui è applicato rispetto allo scarico e le onde di pressione in questo modo non riescono, o comunque molto poco, a raggiungere e a creare una spinta sui gas pesanti per spingerli verso l’alto. Al contrario genera indubbiamente minore resistenza: devia minormente il flusso, ha una sezione frontale anche molto minore del monkey sit precedente.
La domanda è sempre la stessa, ovvero dove verrà applicato, e stavolta reputo di essere più sicuro sulla risposta: probabilmente lo vedremo proprio ad Hockenheim.
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