Le qualifiche di Melbourne hanno visto una netta superiorità della Mercedes, con Vettel e Leclerc lontanissimi

Peggio di così non poteva andare. Una Ferrari campione d’inverno aveva creato grandissime aspettative per il GP d’Australia, che si sono sgretolate di fronte alla forza bruta delle Mercedes. La W10, a detta di Hamilton e Toto Wolff, doveva essere più lenta di mezzo secondo rispetto alla rossa. Questo ritardo si è tramutato in un vantaggio di sette decimi nelle qualifiche, praticamente come lo scorso anno. Una mazzata così è difficile da mandare giù, specialmente dal punto di vista psicologico. La superiorità del team di Brackley era emersa sin dal venerdì, con l’1-2 piazzato ieri che si è confermato oggi. Basta col dire che quando la Ferrari va male si nasconde, era evidente che la SF90 avesse qualche problema che in effetti si è ripetuto in questo amaro sabato australiano.

Lewis Hamilton ha avuto nuovamente il guizzo del campione, dopo un primo tentativo sbagliato ha recuperato subito la concentrazione, non lascando scampo ad un Valtteri Bottas che pregustava la prima pole stagionale. La Ferrari è rimasta a guardare, con degli on-board che mostravano una vettura nervosissima mentre la Mercedes era sui binari. Un pò il contrario di quello che si era visto a Barcellona, ma si sa, i test sono test ed il team di Maranello lì è sempre davanti prima di essere sonoramente bastonato nel corso delle stagioni. Domani la gara sarà un’altra storia, come detto dallo stesso Vettel, anche se sul passo gara preoccupa la Red Bull che con Verstappen si è infilata tra le rosse. Quello che fa riflettere è l’esiguo margine sulle Haas: Leclerc ha preceduto Grosjean per appena quattro decimi, mentre Seb ci è riuscito per sette decimi. Evidente che qualcosa non abbia funzionato, al livello di set-up e gestione gomme. Quello che è certo è il fatto che il lavoro da fare è tanto, mentre la Mercedes pregusta già una doppietta annunciata…

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