F1 – La Red Bull distrugge gli avversari. Ferrari e Mercedes sono addirittura più indietro rispetto all’anno scorso e sembrano incapaci di capire come fare tesoro dei vecchi errori.

Nonostante le restrizioni della galleria del vento, nonostante abbiano dato una lezione agli avversari nel 2022, nonostante tutti i team avrebbero dovuto rendersi conto che bisognava lavorare duramente; la RedBull risulta ancora inafferrabile.

Sotto il punto di vista del miglioramento prestazionale, l’apertura della stagione di Formula 1 in Bahrain ha conosciuto quasi solo perdenti. La Red Bull può sentirsi una delle poche vincitrici.

foto: https://twitter.com/F1

In questo panorama non propriamente felice però in F! , Aston Martin sembra aver tratto le giuste conclusioni. Il team che che si è qualificato settimo lo scorso anno, oggi è la seconda forza perché, a differenza di Ferrari e Mercedes, possono fare tutto, dal giro secco  al passo gara. La Ferrari è più veloce in qualifica, ma più vulnerabile in gara. Mercedes? Indietro in entrambe le discipline. Se Fernando Alonso non fosse rimasto indietro alla partenza, avrebbe dato filo da torcere a Charles Leclerc fin dall’inizio.

Per quanto riguarda il resto della griglia, solo Alfa Romeo e Williams sembrano aver raggiunto una forma accettabile. McLaren ha fornito una prestazione misera, peggiore anche di quella dell’anno scorso. Si è dimostrata lenta e inaffidabile.

Alpine sta facendo parlare di sé in tutto il mondo. Il distacco dai primi è aumentato invece di diminuire. La nuova vettura sembra più un passo indietro che in avanti.

La Haas convince solo sul giro. In gara i piloti statunitensi soffrono della medesima malattia che attanaglia la Ferrari: divorano le gomme (anche se questa volta l’usura è stata inferiore a quella temuta). L’Alfa Tauri è rimasta bloccata in fondo allo schieramento. Ed è proprio lì che la Williams ha fatto la figura migliore: il fanalino di coda dello scorso anno ha una velocità di gara superiore a quella di Haas e Alpha Tauri.

Aston Martin meglio di RedBull (2022)

Molto più drammatica della parte bassa della classifica è la parte alta. Bisogna chiedersi seriamente chi vuole, ma soprattuto può”, impedire altre doppiette della Red Bull.

L’Aston Martin ha fatto un enorme passo avanti e scrivendo le uniche note positive della gara, ma è ancora presto per aspettarsi miracoli dalle vetture verdi. Durante l’inverno, il team di Silverstone si è posto l’ambizioso obiettivo di essere migliore della vecchia RB18 in tutti i settori. Obiettivo centrato. Purtroppo però, la nuova Red Bull è molto più veloce della precedente.

Per quanto riguarda Ferrari e Mercedes, c’è da chiedersi cosa sia successo durante l’inverno. Invece di recuperare terreno sulla Red Bull, ne hanno perso. Ferrari quattro decimi, Mercedes due. Difficile scacciare la sensazione che nessuno dei due sappia cosa rende la Red Bull così veloce e come recuperare il gigantesco divario.

Ferrari F1 Mercedes

Velocità massima buona, curve cattive

A onor del vero alcuni deficit sono stati eliminati. Mercedes e Ferrari hanno raggiunto il peso minimo, anche la Red Bull. Mercedes e Ferrari hanno pareggiato il vantaggio della Red Bull in termini di velocità massima, ma perdono in curva: Mercedes in quelle veloci, Ferrari in quelle lente. Mercedes e Ferrari non hanno più il rimbalzo, la Red Bull non l’ha mai avuto.

D’altra parte, gli inseguitori al titolo hanno (ri)portato nella nuova stagione i deficit cruciali delle vecchie vetture. La Mercedes W14 manca di deportanza al posteriore. Questo toglie ai piloti la fiducia nelle curve veloci. I piloti possono superare questo problema in un giro “one shot”. Ma non nel lungo periodo. Pertanto, anche i long run, diventano un problema. La Mercedes si è comportata decisamente meglio su un giro che sulla distanza.

La Ferrari manca di affidabilità nella guida, anche se questa volta il problema ha riguardato probabilmente la batteria e non il motore. Ma Charles Leclerc ha ora due accumulatori di energia nel pool che lo porteranno facilmente a prendere penalità in griglia. La Ferrari non è riuscita a smaltire la pesante usura degli pneumatici che aveva caratterizzato alcune gare la scorsa stagione. Verstappen ha iniziato la gara con due set di pneumatici usati, Leclerc con tre freschi ma l’olandese ha preso 24 secondi da Leclerc fino al ritiro…

Soluzioni rapide in F1?

Mercedes e Ferrari hanno tenuto un consiglio di crisi subito dopo la gara. Il circuito del Bahrain, particolarmente pesante al posteriore, può aver accentuato i loro deficit e i punti di forza della Red Bull, ma mentirebbero a se stessi sperando che il quadro cambi radicalmente sul circuito ad alta velocità di Jeddah. I divari possono ridursi, ma la tendenza rimane quella.

Gli ex rivali della Red Bull hanno bisogno di soluzioni e ne hanno bisogno in fretta. La Mercedes parla di un cambiamento di concetto, ha due risorse nella manica e voleva decidere quale strada intraprendere la settimana successiva al Bahrain. La domanda è se saranno sufficienti per raggiungere la Red Bull.

Nonostante questo il team afferma di aver raggiunto gli obiettivi prefissati con la vettura attuale. Evidentemente questi obiettivi erano troppo bassi.

Un’auto veloce deve anche essere in grado di resistere

Dopo il deludente inizio di stagione, il boss della Ferrari Frédéric Vasseur poteva solo somministrare tranquillanti. Avevano una macchina che avrebbe potuto finire in pole position.

Secondo l’esperienza di Vasseur, non è una stregoneria insegnare a una vettura veloce in linea di principio a resistere. I problemi risiedono più nell’assetto che nei geni della vettura. Un ruolo fondamentale lo ricoprivano ovviamente anche i piloti e il loro contributo: sia come sensazioni da riportare al box sia come guida.

La malattia dell’elevata usura degli pneumatici ha affligge le vetture rosse già dalla seconda metà dello scorso anno. Solo alla fine dell’anno hanno imparato ad accarezzare le gomme.

Vasseur ha dovuto ammettere che la sequenza di pneumatici soft-soft-hard della Red Bull non avrebbe mai potuto essere utilizzata sulla rossa. La Ferrari ha avuto bisogno delle dure due volte. Questo dimostra la differenza di classe. Differenza che, mi dispiace dirlo, non sarà recuperata in quattro settimane.

Almeno il calendario dà una mano a chi è stato battuto in Bahrain. Ci sono solo tre gare nei primi due mesi. Chi ha bisogno di recuperare tempo ha tempo (scusate il gioco di parole) fino al GP dell’Azerbaigian, a fine aprile.

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