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Binotto su Sainz: “era solo questione di tempo, Sainz non ha ignorato le indicazioni”

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Il Gran Premio di Silverstone è iniziato in modo imprevedibile e si è concluso in modo ancora più impensabile, a trionfare è stato proprio Carlos Sainz che dopo un digiuno di 150 gran premi è risucito a conquistare il suo primo gradino più alto del podio sfruttando la Safety Car negli ultimi giri della gara per cambiare le gomme e montare le soft, riuscendo poi a sopravanzare Leclerc nel finale di gara, che fino a quel momento il monegasco aveva dominato. Dopo aver passato il primo giorno da vittorioso lo spagnolo ha commentato la sua prima notte da vincitore della corona di alloro: “Siamo tornati a casa molto tardi per colpa del ritardo nella ripartenza della gara, quindi non sono riuscito a dormire un granché ma stamattina (lunedì, ndr) mi sono svegliato contento. Una vittoria della Ferrari in uno dei circuiti più iconici del calendario è davvero qualcosa di speciale

Mentre Mattia Binotto si è espresso circa i team order che hanno caratterizzato la giornata di domenica: quando verso la metà della gara Sainz si trovava davanti a Leclerc, ma il monegasco aveva dimostrato di avere più passo, la Scuderia ha chiesto a Sainz di lasciar passare Leclerc e cosí lo spagnolo ha fatto: “Il mio giudizio su Carlos non è cambiato da ieri. Sono soddisfatto della sua performance, non solo in gara ma di tutto il weekend. Sta migliorando costantemente la sua confidenza con la macchina e la capacità di gestione, anche in condizioni difficili. La prima vittoria era solo questione di tempo, lo sapevamo dall’inizio. Vederlo salire sul gradino più alto del podio è stato non solo fantastico per lui, ma anche per tutta la squadra“. Binotto ha voluto poi togliere qualsiasi dubbio da eventuali ordini di scuderia ignorati da Sainz, quando al castigliano è stato chiesto di tenere dieci macchine di distanza da Leclerc in regime di Safety Car: “Assolutamente no. Carlos non ha ignorato le indicazioni della squadra, ci ha chiarito che doveva proteggersi dai nostri avversari, e in questo modo stava anche proteggendo il nostro vantaggio. Eravamo tutti allineati su questo. Mi rendo conto che senza avere un quadro complete della situazione, si possa avere la sensazione che Carlos non sia un team player. Pensiamo però che pochi giri prima aveva ceduto la sua posizione senza alcuna esitazione o lamentela, dimostrando chiaramente che per lui la squadra viene prima di tutto”.

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