Un motore che deve il nome al suo ideatore Rudolf Diesel, che all’inizio ha avuto non poche difficoltà di sviluppo e di produzione in larga scala, fino a diventare protagonista nelle vetture attuali.
Il mondo dell’auto si sa ha una miriade di storie, di aneddoti, curiosità da raccontare tra ingegneri, tecnici, industriali ci sono tante storie che si sono susseguite nel corso del tempo, una storia di cui vale la pena parlarne è quella legata al motore diesel, storia creata appunto dal suo ideatore l’ingegnere tedesco Rudolf Diesel.
Il motore diesel fu brevettato ufficialmente nel 1892 come alternativa ai già esistenti motori a ciclo otto, ( o benzina) nome dato sempre dal suo progettista il tedesco Nikolaus Otto.
Quindi il combustibile viste queste caratteristiche si accende spontaneamente in quanto l’aria presente al suo interno nella fase di compressione ha una temperatura ( superiore ai 700°) nettamente superiore alla sua temperatura di accensione, per questo motivo il motore diesel viene anche definito motore ad accensione spontanea. Prima però di vedere un motore diesel montato su un’automobile dovranno passare molti anni, infatti inizialmente questo motore fu usato per altri scopi, come ad esempio: mezzi d’opera, macchinari industriali, locomotive e poi sulle auto.
Infatti da quel momento in poi il diesel ha avuto sempre un graduale ma costante affinamento, negli anni a venire si sono susseguite diverse tecnologie per rendere sempre migliori i diesel tra cui, l’introduzione della candeletta per aiutare la combustione e quindi per far avviare meglio il motore, soprattutto durante l’inverno, oppure case come la volkswagen dove negli anni ’80 iniettava gasolio ad alta pressione, oppure negli anni ’90 dove la Bosch progettò le pompe sempre ad alta pressione ma rotative, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il common rail ( o collettore comune) è costituito da una pompa a bassa pressione che si trova nel serbatoio e da una pompa ad alta pressione situata nel motore, quest’ultima trasferisce il gasolio nel condotto comune ad alta pressione, che poi verrà nebulizzato tramite gli iniettori piezoelettrici, oggi tutti i motori diesel adottano la tecnologia common rail.
I motivi per cui il sistema iniettore pompa è stato abbandonato sono diversi, tra cui una maggiore complessità tecnica e di conseguenza maggiori costi di di sviluppo e di produzione, ma anche e soprattutto per via delle sempre più restrittive normative antinquinamento, maggiori consumi e rumorosità.
Tornando alla soluzione di oggi ovvero il common rail la Fiat diede il brevetto alla Bosch sotto insistenza della Mercedes, da segnalare che la prima auto di serie ad essere equipaggiata con il rivoluzionario sistema common rail fu l‘Alfa Romeo 156 nel 1997 e , dopo un pò di tempo fu la volta della Mercedes c 220 cdi.
Da sottolineare come i moderni propulsori diesel common rail di ultima generazione soddisfino le normative Euro6 dtemp anche grazie all’utilizzo di urea ( il famoso adblue) nella camera di combustione rendendoli sempre meno inquinanti.
Per concludere tutta questa tecnologia ha permesso di sdoganare i classici luoghi comuni sui motori diesel, che li etichettavano come motori rumorosi, inquinanti e soprattutto poco prestazionali.