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Jean Alesi vende la propria Ferrari F40 per permettere al figlio Giuliano di correre in F2

Alesi F40

L’ex pilota Ferrari ha rivelato di esser stato costretto a vendere uno dei gioielli del proprio garage per pagare la stagione in Formula 2 del figlio Giuliano Alesi, rimasto senza sponsor. Una vicenda che ha scatenato l’ira di Sophia Floersch, pilota di F3.

Insieme alla Formula 1, il 5 luglio in Austria ripartiranno anche le categorie propedeutiche, F2 e F3, che faranno da contorno alla categoria regina per tutta la stagione europea. In entrambe le categorie la griglia di questa stagione 2020 si mostra molto interessante e competitiva, ma il disastro economico causato dalla pandemia di Covid-19 rischia di mettere a repentaglio la carriera di molti giovani piloti, rimasti senza sponsor. Alesi F40

Ne sa qualcosa Jean Alesi, il cui figlio Giuliano, membro della Ferrari Driver Academy, correrà in F2 quest’anno con HWA Racelab. L’ex pilota Ferrari ha rivelato, in un intervento a Sky Sports F1 UK, che per finanziare la stagione del figlio è stato costretto a vendere uno dei pezzi pregiati del proprio garage: “Io sono un ex pilota di Formula 1, ho conoscenze, ma ho dovuto vendere la mia Ferrari F40 per dare il budget necessario a mio figlio Giuliano per correre in F2. Questo perché è impossibile in questo momento trovare sponsor e il prezzo per correre nelle categorie minori è troppo alto. Questa situazione deve cambiare, ma non c’è nessuno che voglia farlo. […] In questa famiglia la passione per l’automobilismo è grandissima, perciò non c’è paragone tra il vedere una F40 nel mio garage o vedere mio figlio gareggiare. Ovviamente preferisco lui!”

La vicenda personale dell’ex pilota italo-francese si inserisce all’interno di una riflessione generale da parte di Alesi sul mondo delle categorie propedeutiche: “Dobbiamo ancora vedere chi emergerà tra i giovani. Quest’anno la F2 sarà un incubo per i piloti. Noi parliamo di budget cap per la F1, ma per la F2 non è stato fatto niente. Non è cambiato il budget necessario ad un pilota per correre (intorno ai 2 milioni di Euro), perciò vista la situazione attuale sono sicuro che molti ragazzi non finiranno la stagione. Per i piloti di F2 e F3 quest’anno potrebbe rivelarsi un disastro. Spero che in questo caos qualcosa cambi in fretta. Bisogna dare una migliore possibilità a questi ragazzi che fanno tanti sacrifici economici e in termini di stile di vita. Interrompono gli studi per diventare piloti professionisti ma non hanno nessuno che li aiuti”.

Sophia Floersch apre la polemica con un post sui social

La vicenda Alesi-Ferrari F40 ha scatenato l’ira di Sophia Floersch, pilota di F3 nel 2020 con il team Campos. La tedesca, unica donna in pista nel 2020 tra F1, F2 e F3, non è nuova a far nascere frivole polemiche sui social, attraverso i quali si è autoproclamata paladina delle istanze femminili e dei piloti senza valigia nel motorsport. Con un post su Facebook, la giovane tedesca ha criticato aspramente la vicenda della famiglia Alesi: “Io non sono figlia di… Noi non possediamo una Ferrari F40. 1,8 milioni di Euro per un sedile di F2 . Non hai nessuno sponsor nonostante tu sia un pilota della Ferrari Driver Academy. Investire sui talenti veri è una cosa diversa, non è vero?“.

Le parole della Floersch rappresentano un attacco sia a Giuliano Alesi, certamente non uno dei migliori talenti in F2 ma pur sempre un pilota competitivo, sia soprattutto alla Ferrari Driver Academy, che nei mesi scorsi ha rifiutato la candidatura della tedesca scatenando ancora una volta la sua furia attraverso i social. La realtà mostra invece una Floersch alla continua ricerca dell’esposizione mediatica, soprattutto dopo essere stata superata nelle gerarchie dei piloti al femminile da giovani più talentuose (e alcune dal budget nettamente inferiore) come Jamie Chadwick, Marta Garcia o la 14enne giapponese Juju Noda.

 

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